
VOLA PIU' IN ALTO CHE PUOI E NON TEMERE RIVALI
Riflessioni sugli aspetti più importanti del settore giovanile calcistico.
L'osservazione ci permette di cogiere attraverso questi elementi ciò che il ragazzo vive dal punto di vista affettivo, e di conseguenza quanto il ragazzo sta imparando.
Possiamo trarre delle conclusioni: le competenze dell'allenatore-educatore dei giovani calciatori, alla luce di quanto esposto, non saranno più semplicemente SAPERE E SAPER FAR FARE, MA SOPRATTUTTO SAPER ESSERE IN RELAZIONE. IL PRESUPPOSTO DA CUI PARTIAMO E' CHE S'IMPARA NELLA RELAZIONE.
Questo schema rappresenta semplicemente una traccia di lavoro che può e deve essere necessariamente modificabile ed adattabile a seconda degli allievi che abbiamo di fronte e delle proposte che intendiamo realizzare.
Nella stesura della seduta alcuni suggerimenti possono essere dati provocando un sensibile miglioramento didattico. Elenchiamoli:
Affrontiamo ora una ad una le varie fasi della seduta di allenamento.
1. Il gioco libero
per gioco libero si intende il gioco che non prevede indicazioni. Gli allievi vengono divisi in squadre che si affrontano senza particolari tatticismi o costrizioni, rispettando ovviamente il regolamento ed impegnandosi attivamente. Il gioco libero ha il pregio di stimolare il piacere di allenarsi. Si potrebbe anche dire che partiamo dal gioco perchè siamo convinti che il gioco insegna a giocare. Il gioco libero deve essere veramente libero cioè privo di prescrizioni: in questa fase non bisogna intervenire perchè altrimenti si rischia di condizionere le scelte dei giocatori, mentre quello che vogliamo è proprio il contrario, e cioè favorire l'iniziativa personale.
2. Situazioni e giochi
la situazione è un mezzo per sviluppare il pensiero tattico individuale (tutto quello che devo o non devo fare in una determinata situazione di gioco) e il pensiero tattico collettivo. Si tratta quindi di momenti particolari di gara con la presenza di almeno un avversario. La situazione prevede sempre un'alternanza tra attacco e difesa e per questo serve a:
3.Il lavoro analitico con tema tecnico
il lavoro tecnico ha lo scopo di migliorare il rapporto che l'allievo ha con l'attrezzo palla. Si tratta di perfezionare il rapporto corpo palla fornendo dei rinforzi per arrivare ad una padronanza della tecnica di base che ci consenta di affrontare le situazioni di gioco nel migliore dei modi. I tempi di lavoro in questa fase non devono superare i 20 minuti, facendo molta attenzione a variare continuamente le proposte e ad alternare lavori più facili ad altri in cui l'allievo incontra maggiori difficoltà.
4. Le partite a tema
per partite a tema si intendono quelle partite in cui l'allenatore condiziona il gioco con l'avvenuta realizzazione di un tema. E' un modo per svolgere in forma tattica collettiva quello che prima è stato affrontato nella situazione in cui veniva sollecitato lo sviluppo della tattica individuale. La partita a tema, utile per migliorare gli aspetti comunicativo relazionali del gioco di squadra, serve per una verifica degli apprendimenti prodotti dalle attività realizzate nelle fasi di lavoro precedenti.
la tecnica di base riguarda esclusivamente il contatto giocatore palla, mentre la " tecnica applicata" può essere considerata la tecnica di base applicata ad una situazione di gioco. In altre parole la tecncica applicata non è altro che il comportamento o l'atteggiamento necessario perchè la singola prestazione del giocatore risulti utile ed economica.
La tecnica di base si può suddividere in sette gesti. ecco la classificazione:
L'insegnamento della tecnica di base deve essere sempre parte integrante dei programmi di allenamento dell'istruttore di settore giovanile. Negli ultimi tempi si sta discutendo su un approcio alla tecnica di base di tipo didattico metodologico. Mentre alcuni allenatori preferiscono insegnare la tecnica attraverso la metodologia denominata: PER MODELLI, altri preferiscono il metodo SITUAZIONALE. La differenza sostanziale sta nel fatto che il primo metodo tende all'insegnamento di una gestualità precisa e avulsa dalla situazione di gioco, la seconda mira ad insegnare una gestualità che sia più umo stile personale e quindi un'interpretazione individuale della tecnica inserita in una reale situazione di gioco.