19 luglio 2010

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Il Daspo, il divieto di assistere alle manifestazioni sportive, non solo per i tifosi facinorosi, ma anche per certi genitori, che sui campi giovanili si comportano da invasati e sono dei veri istigatori alla violenza. E’ un desiderio (un’ipotesi di lavoro? Un semplice sogno?) del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, lanciata in un’intervista a “Il Calcio Illustrato”, il mensile della Lega Dilettanti. Ecco il passaggio dell’intervista, in cui Maroni spiega il perché di questo suo pensiero “…Quando mi trovo ad assistere sbigottito a scenate dei genitori che davvero vanno contro tutti i principi e i valori del calcio dei ragazzi. Ci sono genitori che trasformano i figli in gladiatori, che fanno pesare un passaggio sbagliato, che danno del cretino all’allenatore che li sostituisce o non parlano più con i genitori del ragazzo che non passa la palla. Questo è un modo punitivo, esasperato e assolutamente sbagliato di vivere il calcio da genitori e di formare i ragazzi. Come rimediare?Se potessi, introdurrei il Daspo educativo per tenere fuori dai campi i genitori invasati che giocano contro la crescita dei figli e dei loro compagni. Trasformano la passione in pressione. Condizionano in misura irrimediabile l’intero gruppo, anche quei ragazzi che hanno genitori capaci di fare i genitori di uno sportivo. La questione è essenzialmente culturale e penso che tutti dobbiamo fare qualcosa per far crescere il tasso di cultura sportiva. Che poi è anche educazione civica”.Non sarebbe male. Ma è una strada difficilmente percorribile. Certamente otterrebbe più risultati di altri provvedimenti per combattere la violenza nel calcio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sante, Mister.... Sono un genitore di un ragazzino che lei ha allenato pochissimo tempo fa, e che è ancora all'Inter. Ho sempre cercato (a volte con fatica, lo ammetto) di rispettare il ruolo di protagonista di chi sta in campo: calciatori, allenatori, dirigenti, arbitro. Chi è sulle tribune deve stare in silenzio, ed apprezzare sempre più i gesti tecnici e non il risultato, crescendo di volta in volta e dimostrando di essere un uomo vero. Un uomo di sport. Lei ha insegnato tanto, a mio figlio e a me, con tutti i suoi comportamenti, la sua personalità e la sua competenza. Ci ha così educati, piccoli e grandi, all'arte del calcio vero. Grazie e buona continuazione.....
La seguirò sempre con piacere, sul blog e in società.
SILVER

MarcoO ha detto...

Egregio Silver, beato Lei, che ha avuto per suo figlio il Prof. Rusca in qualità di allenatore/maestro di calcio, mio figlio non l'ha mai avuto...(io avrei voluto tanto per lui questa cosa), anzi per giunta non ha mai giocato nell'Inter. Di genitori "strani" ne ho visti tanti su altri campi e soprattutto in palcoscenici di minor lustro....e tanti ne vedrà/vedremo, sempre peggiori, che si inacidiranno quando gli agonismi si esaspereranno con il passare delle annate. Sicuramente però una cosa vi resterà quale Plus, a differenza di ciò che è rimasto a me in questi anni e che Vi invidio, il suo nome è.....Giuliano Rusca.
Cordiali saluti
M.O.