07 febbraio 2007

IL CALCIO MOMENTO DI LIBERTA'

IL CALCIO : UTOPIA DI LIBERTA’

A volte l’insegnamento viene dai più deboli

Giulio… Giulio… ti-ti-tiro io…
No Antonio non puoi tirare sempre tu… questa volta facciamo tirare qualcun altro…
DAI DAI GIULIO fammi calciare la punizione…
Ma… ma … ma si Antonio tira tu dai…forza vai…
Disarmante quello sguardo, come fare a dire no ad Antonio… un disabile di trentacinque anni ospite dell’istituto SACRA FAMIGLIA di Cesano Boscone e facente parte della squadra di calcio disabili della Fondazione.
Antonio ha un fisico possente è alto 190 cm e pesa 100 kg di ruolo attaccante di sfondamento e in possesso di una “LEGNATA” che il più delle volte fa finire la palla aldilà della porta superando la rete di recinzione e finendo, passando sopra il muro di cinta, nel caseggiato adiacente al campo da calcio. Tutte le volte che c’è una punizione dal limite dell’area il vocione di Antonio sovrasta tutti proponendosi come esecutore dell’azione. Tutti gli altri “ragazzi” (uomini dai 25 ai 40 anni ospiti dell’istituto) non ci provano nemmeno a rivendicare diritti sul voler calciare la punizione, sanno che Antonio ci tiene e nessuno fiata. Tutti sanno anche che la palla si perderà nel caseggiato e il gioco si interromperà per alcuni minuti ma nessuno fa capricci, per Antonio è importante ed è giusto che tiri lui!
Dovreste vedere Antonio… senza dire una parola si impossessa della palla, la posiziona sul punto di battuta, prende la rincorsa e…gli altri tutti li a guardare in religioso silenzio e a fare coraggio ad Antonio, tutti con Antonio e per Antonio,tutti sperano per lui… solidarizzano con lui… Io mi guardo attorno… è un momento magico tutto si ferma, il tempo e lo spazio si stringono attorno a noi… in quel momento ci sentiamo una squadra, ci sentiamo un gruppo coeso e unito nell’utopia della normalità. In quel momento sento crescere dentro di me una forza nuova, la speranza che il calcio possa aiutare Antonio e i suoi compagni a vivere emozioni e sentimenti di uomini liberi… dai Antonio questa volta la palla verrà colpita in modo e nel punto esatto, con la parte giusta del piede e si insaccherà nella rete gonfiandola… Antonio si muove… tutti a trattenere il fiato… occhi sbarrati… mascelle serrate… le mani si cercano quasi a congiungersi… LA CORSA DI ANTONIO E SCOORDINATA QUASI LATERALE… il pensiero che mi frulla nel cervello è: se fa gol questa volta gli corro incontro lo abbraccio e lo bacio sulla fronte… ULTIMI TRE PASSI ANTONIO APPOGGIA IL PIEDE PORTANTE CHIARAMENTE IN ANTICIPO DI ALMENO MEZZO METRO, L’ARTO CALCIANTE OSCILLA, IL PIEDE COLPISCE LA PALLA E… i ragazzi che erano stati in silenzio sino ad allora si uniscono in un coro che esibisce un suono del tipo : boom… Antonio con il viso sfigurato segue con lo sguardo la palla che vola e vaga in cerca di una destinazione… tutti a guardare, tutti di nuovo a sperare, tutti di nuovo assieme e nell’utopia…
Sii-noo-maaaa la palla ancora aldilà della porta, sopra la rete scavalca il muro di cinta eee finisce nel caseggiato… ci si guarda… MI GUARDA… mi osservano tutti… tocca a me… che dire? che fare?... corro verso Antonio lo abbraccio lo stringo forte, sento che lui ricambia mi stringe mi solleva ed esulta come se avesse segnato… e comincia ad urlare GIULIO GIULIO POSSO CALCIARE LA PROSSIMA PUNIZIONE?? Prima di rispondere vorrei che mi lasciasse, vorrei riacquistare quella sicurezza che solo i piedi per terra ti possono dare; ma Antonio questo lo sa o meglio lo sente e non molla la presa e la mia risposta scontata è: VA BENE ANTONIO LA PROSSIMA LA CALCI TU… ma ora lasciami… tutto contento mi lascia e…
--- penso che il calcio può essere anche questo un momento di ordinaria normalità o meglio l’utopia di una fugace normalità…---
E tutti assieme andiamo a cercare il pallone perso nel caseggiato…

“l’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana di due. Cammino di dieci passi e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile e allora a cosa serve l’utopia? A questo: SERVE PER CONTINUARE A CAMMINARE”
O. GALEANO

g.rusca

IL TIRO IN PORTA

Il tiro in porta

Tutti i giocatori in campo devono poter concludere i loro attacchi con successo. Ciò presuppone che essi dispongano di una buona tecnica e un’alta precisione di tiro. Dobbiamo comunque essere consapevoli che per segnare le reti il giocatore necessita di ben altre qualità, tra cui troviamo per esempio il rapido intuito della possibilità di tiro, il piacere di poter decidere, come pure il coraggio e la fiducia nelle proprie capacità.
Durante la loro formazione i giocatori apprendono, oltre ai diversi modi di tirare in porta, anche la rispettiva applicazione nelle corrispondenti situazioni di gioco.
I principi metodologici:
· Dal facile al difficile
· Dal conosciuto all’ignoto
· Dal semplice al complesso
· Ripetizione e variabilità

…sono validi anche nell’apprendimento della giusta successione dei movimenti per il tiro in porta, senza comunque dimenticare la relazione con le situazioni di gioco. Con l’inserimento di un difensore, appena il livello di formazione lo permette, otteniamo facilmente delle situazioni simili al gioco reale, ma che devono comunque essere adattate al grado di formazione.
· L’allenamento del tiro in porta deve essere effettuato solo dopo un rigoroso riscaldamento. I tiri in porta richiedono uno sforzo massimo della forza veloce
· In generale l’allenamento del tiro in porta viene effettuato all’inizio della fase principale. I giocatori apprendono meglio la tecnica in uno stato di avvenuto recupero.
· L’obiettivo viene raggiunto solo tramite una perfetta pianificazione e organizzazione. Nessun tempo morto in attesa all’esercizio successivo.

Esercizi per il tiro in porta:
1. tiro in porta dopo la guida della palla: descrizione – i giocatori conducono la palla attorno ai cinesini. In un’area di tiro delimitata effettuano dei tiri nei punti prestabiliti e con le parti dei piedi prestabilite. La porta è protetta dal portiere.
2. tiro in porta dopo un passaggio. Descrizione --- due giocatori che si trovano ai lati della porta, effettuano a turno dei tiri in una zona delimitata. L’attaccante che riceve il passaggio in diagonale conclude a rete. A) dopo un controllo B) direttamente dalla zona tiro
3. tiro in porta dopo un controllo e la guida della palla. Descrizione --- passaggio da A verso E. E riceve la palla, lo conduce e tira dalla zona prestabilita. Dopo il passaggio A corre attorno ad un cinesino, controlla il passaggio effettuato dall’allenatore conduce la palla in zona tiro e conclude a rete. In seguito A corre attorno al secondo cinesino, controlla il passaggio effettuato da B, conduce il pallone in zona tiro e conclude a rete.
4. tiro in porta dopo aver superato un avversario. Descrizione --- il difensore difende la sua porta larga 10 metri. Egli può muoversi solo lungo la linea di porta. A turno gli attaccanti superano con il pallone il difensore e tirano in porta dalla zona delimitata.

06 febbraio 2007

IL MIO PROSSIMO LAVORO IN UN CD

GUIDA PRATICAPER INSEGNAREIL GIOCO SPORTCALCIO
ESERCIZI
GIOCHI / GIOCHI A TEMA
SITUAZIONI SEMPLICI
PER INSEGNARE IL GIOCO-SPORT CALCIO NELLE FASCE D’ETA’ 6-7 8-10 ANNI
PICCOLI AMICI
-Giochi per il consolidamento degli schemi di base.
-Giochi per l’apprendimento delle tecniche di base.
-Giochi per costruire il saper giocare individuale.
PULCINI
-Esercizi per il consolidamento e per il potenziamento degli schemi motori di base.
-Esercizi per l’apprendimento e il consolidamento delle tecniche di base
-Situazioni semplici per la formazione del saper giocare individuale difensivo e offensivo.
-Giochi a tema per la formazione del saper giocare collettivo difensivo e offensivo.

PROVE VALUTATIVE
-Prove per la valutazione della coordinazione inter - segmentaria.
-Prove per valutare la tecnica di base.
-Prove per valutare il saper giocare individuale.

I TESTS MOTORI PER BAMBINI DAI 6 AI 10 ANNI

Non sono un estimatore dei test motori per questa età, cosciente del fatto che spesso i risultati possono essere condizionati da situazioni emotive del momento.
Un altro pericolo è quello di formulare giudizi rigidi nei confronti del bambino tanto da influenzare il rapporto adulto bambino adattandolo ad un giudizio che io considero alla stregua di una fotografia istantanea e quindi come tale sicuramente insufficiente ad illustrare una realtà tanto complessa e dinamica.I n alcuni casi addirittura il risultato del test viene utilizzato come alibi de3lle difficoltà di apprendimento da parte del bambinoi ed esclude la possibilità di una visione critica dell'azione educativa dell'istruttore. Avere, comunque , la possibilità di valutare oggettivamente le capacità del bambino potendone rilevare la corrispondenza, la precocità o il ritardo all'età cronologica può essere considerato un buon mezzo conoscitivo. Non ultimo vantaggio offerto dalle prove che successivamente proporrò può essere quello di offrire spunto per attività che in molti casi sono possibili direttamente al campo e con materiale facilmente reperibile.

05 febbraio 2007

ESSERE ALLENATORI DI SETTORE GIOVANILE


Lavorare con i giovani significa assumersi grandi responsabilità. Chiunque si occupi della loro formazione culturale e sportiva, non può esimersi da un costante aggiornamento che gli permetta di trasmettere efficacemente competenze e condividere valori.

RUBRICA: FRASE DEL MESE -FEBBRAIO-

BRAVO E' QUEL MAESTRO CHE INSEGNANDO FA NASCERE NELL'ALLIEVO UNA GRANDE VOGLIA DI IMPARARE.

A. Graf