31 dicembre 2006

RUBRICA: ALLENATORI NEL PALLONE 7

91. "Dobbiamo difenderci a SPADA-TRACCA"urlo di un allenatore durante una partita di allievi (15 anni). ALLENATORE SPADATRACC...
92. "...ti ha infilato come un pollo..." allenatore ad un propiro allievo (15 anni) dopo che si è fatto facilmente superare in dribbling. Allenatore rosticcere
93. "Ragazzi dobbiamo fraseggiare di più stiamo singhiozzando" allenatore alla propria squadra di allievi (15/16 anni). Allenatore OTORINO-MUSICISTA
94. "Così ragazzi così, stiamo dilagando!!" allenatore alla propria squadra di allievi dopo il secondo gol segnato. Allenatore esagerato che si stà "allarg-dilagando"
95. "Silvio ADDOMESTICA quella palla del ..." allenatore ad un proprio giocatore sedicenne. Allenatore o Addomesticatore? Indubbiamente volgare!
96. "Aggancia la palla e giUocala" allenatore ad un proprio giocatore di 15 anni. E se agganciandola la bUoca?
97. "Dai RAGA non si vede per niente che oggi giochiamo in casa" allenatore alla propria squadra di allievi (16 anni). Allenatore casalingo
98. " Antonio oggi sei meglio dell'uomo ragno!" allenatore ad un proprio allievo di 15 anni. Allenatore esperto di SuperEroei o meglio "SUPERALLENATOR"
99. "Ragazzi oggi ci troviamo ad occhi chiusi" allenatore alla propria squadra di allievi (16 anni). Allenatore di calcio o di "mosca cieca"?
100. "QELLO LO DEVI FRANCOBOLLARE" allenatore ad un proprio allievo di 15 anni. Non si poteva relegare miglior frase alla numero cento!! Grazie allenatori grazie di esistere!!!
101. "Mettila a cucchiaio" allenatore ad un proprio allievo che stava battendo una punizione dal limite dell'area. Allenatore amico dell'allenatore casalingo!
102. "Ricuci Giorgio, ricuci a centrocampo" allenatore ad un proprio allievo di 15 anni. Ma con tutto il posto che c'è nel centro sportivo sto povero Giorgio deve proprio cucire in mezzo al campo?
103. "Dai imbastiamo questa azione e andiamo..." allenatore alla propria squadra di allievi. Allenatore amico del casalingo ed esperto in sartoria!
104. "Ripiega Alex, Alex ripiega!" allenatore ad un proprio allievo di 16 anni. Allenatore estremamente ordinato e...amico del casalingo!
105. "Sei un CONDOR Davide" allenatore dopo un gol realizzato dal suo giocatore. tutti ci chiediamo: "Sarà un condor pasa?"

23 dicembre 2006

BUON NATALE E FELICE 2007 A TUTTI

LA PACE
Il cielo terso,
la terra rinverdita,
carica di frutti:
tutto questo è buono,
ma la PACE tra gli uomini
è il dono più prezioso.

Testo di una ballata SIOUX

18 dicembre 2006

Cos'è importante nel gioco del calcio?


"Nel gioco del calcio l'abilità
è più importante delle condizioni atletiche
e in molti casi l'abilità
consiste nell'arte di trasformare i limiti in virtù."
E. Galeano

16 dicembre 2006

STORIE DA BAR SPORT 3

E' successo qualcosa al Pierino's Bar che non mi quadra. I soliti noti: IL Giovanni, il Sergio e il Pasquale non parlano sono entrati, come direbbe lo stesso Pasquale in "silenzio stramba". E' strano, molto strano. Per risolvere l'enigma non mi resta che chiedere al Pierino, gestore di tutte le dinamiche dei frequentatori del bar. Chiedo: "Pierino, ma cosa è successo qui non parla più nessuno!?" Il Pierino prima mi guarda male, poi riempie i polmeni con una inspirazione profonda e in modo stranamente cortese mi risponde:"professur l'è sucess un disaster". "Cioè?" replico io. Il bar è semivuoto ma il Pierino si guarda in giro lo stesso e come se dovesse confessarmi un segreto militare mi dice:"professur, quei della schedina han fa 14!". "Cosa?chi?" chiedo ad alta voce. "SSSS" risponde il Pierino, mettendosi l'indice della mano destra sulle labbra per dirmi di abbassare la voce. Ma il Pierino insiste: "un disaster la Lucia la fa un disaster!!". Ora capisco sempre meno, cioè capisco chi ha fatto 14 alla schedina: la Lucia, il GIovanni, il SErgio e il Pasquale (quelli della schedina insomma, i silenziosi). Ma non capisco il nesso tra il disastro della Lucia e il 14 alla schedina!Riferisco al Pierino la mia inconprensione, LUI si guarda in giro e giocando alla spia, inspira ancora profondamente e poi riattacca:" la Lucia l'ha perdù la schedina, la troa pù!!". Ora mi è tutto chiaro! "COSA?" urlo senza accorgemene. "SSSS" replica il Pierino. A questo punto mi pongo e pongo una domanda al mio interlocutore: "scusa Pierino, ma quanto hanno, o meglio quanto avrebbero vinto?". Dopo un momento di silenzio assoluto il Pierino spara la cifra:"cinquantasettemila e rotti". "EURO?" chiedo. "No sciurlitt, uè professur le dre a durmì?" mi risponde ironicamente il Pierino. "E la LUCIA ha perso la schedina? ma Pierino questo è un vero disastro!!". "E mi se son dre a di da des minut profesur" (e io cosa stò dicendo da dieci minuti).
Il mio pensiero è tutto per la Lucia. Una donna sulla cinquantina, sposata e mamma di due figli maschi. Lucia è una donna dinamica, piena di interessi tra i quali vi è il ballo. Il Pasquale insiste nel dire che è una campionessa di "galli-galli" e di "mazzucca" facendola arrabbiare moltissimo perchè lei gli ha gia spiegato un centinaio di volte che non si dice galli-galli ma "alli-galli", non si dice mazzucca ma "mazzurca". Tempo perso naturalmente il Pasquale continuerà imperterrito nel suo storpiare quei vocaboli. Il sopranome che il Pierino ha dato alla Lucia è:
"L'ITALO-CALABRESE" questo perchè parla una lingua che è per metà calabrese e per metà italiano. SEGNI PARTICOLARI della Lucia: è fortunatissima a qualsiasi tipo di gioco d'azzardo! La sua specialità è azzeccare i pronostici del totocalcio. Ne sbaglia raramente qualcuno! Parlo per esperienza personale. Qualche volta ho chiesto la sua consulenza per alcuni risultati, li ha sempre azzeccati! Purtroppo questi ultimi dovevano essere miscelati ai miei eee... morale della favola non vinco mai una scommessa! Il suo commento è sempre questo:"professorino tenete fortuna in amore!" Ma!?
Ma torniamo al disastro! "Ma come ha fatto a perderla la schedina la Lucia?" chiedo al Pierino. Il Pierino espone la nuda cronaca:"La Lucia L'aveva metuda in una tola (barattolo) in garage e il Pino, el so marì, nel netà il box la butà via la tola e insema la schedina". Rimango di sasso! Mi frulla nella testa una domanda, che come mi viene la faccio al Pierino:" ma quei tre cosa dicono?". Il Pierino risponde immediatamente:" Gandà tri dì (le hanno dato tre giorni)e po a voren i danè!!". "E poi cosa fanno se la Lucia non gli i soldi?" replico io. " Ma al so no profesur, ma chi tri li en minga giust e...ma?!" Il Pierino è veramente preoccupato!! Mentre ripeto anch'io nella mia mente che la situazione è proccupante vedo dalla vetrata del bar la Lucia che sta entrando e urla a squarciagola:" A trovavi!A trovavi! Hocu mio (fuoco mio), a trovavi!". Il Pierino, senza muoversi dallo sgabello dove sta seduto tutto il giorno, invita a sedere la Lucia e a raccontare quello che è successo e a spiegarsi nel miglior modo possibile :" Calmes Lucia Calmes e cunta sù". La Lucia non capisce niente di quello che ha detto il Pierino ma è come un fiume in piena E NON LA FERMA PIU' NESSUNO! Inizia a raccontare:"L'altro iorno chidu cornutazzo del Pino, e se vi dicu eu che chiudu è nu grandissimu curnutazzu ci potete credere, pighiau tutti i barattuli e i iettau via! Dentro ad uno di quelli avia missu a schedina. Nu disastru! NU disastru! Arribedavi (ho messo sotto sopra) tutta a casa per trovare u barattulo e inta a discarica. Ma u barattulo onne sciu e fora (non usci fuori), quindi passavi e cà (passai di qua) per dirlo a chillatri scurnacchiati (Il Giovanni, il Sergio e il Pasquale) che manno dato l'autan(L'out out). Ero disperata e quando tornavi alla casa e vitti (vidi) a Pino, me lo vulia magiare. Stu minchiuni mi dice:"Amò, perchè stai così nervosa?". Se avia inti i mani na pistola, ci iettau nu culpo (se avessi avuto una pistola tra le mani, gli avrei sparato), ma dissi:" dintu nu barattolo che iettasti, ci avia missu a schedina che vinciu 57.000 euro!". Su cunnu (questo fesso), mi disse: "I barattuli i iettavi alla discarica, ma a schedina a trovavi e l'ho conservata, a vi duv'è?(vedi dov'è?). E me l'ha data!! A trovavi!A TROVAVI!
AHH!! che sospiro di sollievo, al bar siamo tutti contenti, il Pierino è arrivato addirittura ad offrire un "giro" di prosecco (evento eccezionale). Io sono più che contento, sono strafelice mi piacciono le storie a lieto fino! Ma mi è rimasta una domanda che mi FRULLA nella mente: "Ma che avrebbero fatto i tre -scurnacchiati- se la Lucia non avesse ritrovata la schedina??" MA!?
" A TROVAVI A TROVAVI !!!"Continuava la LUCIA!!

10 dicembre 2006

UNA BARZELLETTA PER TUTTI "NOI"ALLENATORI


LA BARZELLETTA è presa dalla settimana enigmistica

RUBRICA: ALLENATORI NEL PALLONE SOLO PER L'ARBITRO

  1. "Albitro, Albitro, Albitro..." allenatore che cerca di attirare l'attenzione dell'ARBITRO
  2. "AMMONILO arbitro, AMMONILO..." allenatore che invoca un'ammonizione per un avversario scorretto.
  3. "Arbitro ogni tanto fischia anche per noi..." allenatore musicista
  4. "ESPELLILO arbitro..." allenatore parente stretto di AMMONILO
  5. "Arbitro hai preso un ABBAGLIAMENTO..." allenatore esperto del codice della strada
  6. "Arbitro o sei un incapace o sei un disonesto..." allenatore che non lascia vie di scampo
  7. "Arbitro sei una CIOFECA..." allenatore...espulso...giustamente
  8. "Se non mi tenete l'ammazzo...(riferito all'arbitro)" allenatore esagerato e...espulso
  9. "Arbitro che ci hai la fischite?" l'allenatore si riferiva alla famosa infiammazione al labbro dovuta al continuo uso del fischietto...
  10. "Arbitro sei una pantegana..." allenatore offensivo ed...espulso giustamente
  11. "Arbitro devi correre di più..." l'allenatore dalla panchina sta guidando i suoi giocatori o si preoccupa della prepararzione atletica dell'arbitro?
  12. "Arbitro devi entrare maggiormente in partita..." l'allenatore ne è uscito immediatamente...espulso
  13. "Uè ciccio ogni tanto fischia anche a nostro favore..." l'arbitro interrompe la partita va verso l'allenatore e... gli dice:"lei a me ciccio non mi chiama" gira le spalle e di corsa torna a dirigere la partita
  14. "è finita arbitro è finita è finitaaaa..." per lui è finita veramente...allenatore espulso
  15. "Arbitro non c'è bisogno di aiutarli sono già forti di loro..." allenatore in estrema difficoltà e che ce l'ha con il mondo

VERIFICA DEL LAVORO SVOLTO PER MEZZO DEL RITORNO AD UNA SITUAZIONE TECNICA

Naturalmente l'assimilazione del modello posturale produce un miglioramento che si può osservare ritornando periodicamente alla situazione di gioco.
  • STOPPARE IL PALLONE CON IL PIEDE : QUESTA SITUAZIONE è PARTICOLARMENTE INDICATA PER VALUTARE L'EFFICACIA DELL'AGGIUSTAMENTO POSTURALE CON RAPPRESENTAZIONE MENTALE.
  1. Passaggio a due: i giocatori sono riuniti in gruppi di tre in modo tale che uno di loro possa assumere il ruolo di osservatore. Il lanciatore è fisso. Lancia la palla prima con una traiettoria curva in direzione del suo compagno, in modo tale che questi lo possa stoppare con un piede. Realizzato lo stop, rimanda poi la palla esattamente al suo compagno che la riprende con le mani. E' sempre lo stesso giocatore che lancia la palla con le mani, durante tutto il tempo dell'esercizio. In un primo momento allenare il giocatore su un lato e in seguito sull'altro;
  2. Lanciare sollecitando il disequilibrio di chi riceve: lanciare la palla sempre più spostatta rispetto all'asse di chi riceve in modo tale che questi sia obbligato a spostarsi sempre di più per controllarla (lavoro di equilibrio unipodale). Fino a questo punto non è stata data alcuna consegna posturale. L'attenzione del giocatore è portata sul controllo del pallone e sulla sua traiettoria.
  3. Controllo delle tensioni muscolari della gamba che riceve: Questa necessità esige la stabilità completa del bacino in cui si inseriscono questi muscoli. Attivare l'attenzione del giocatore sulla necessità di accompagnare la traiettoria discendente della palla. Particolare importanza del rilasciamento del piede che deve essere completamente "sciolto".

05 dicembre 2006

RUBRICA: ALLENATORI NEL PALLONE 6

76. "Oreste non capisci una sega..." allenatore ad un proprio giocatore di 14 anni durante una partita. Allenatore circolare...circolare allenatore...per favore circolare...
77. "Stai fermo che fai più danni della grandine..." allenatore ad un proprio giocatore di 14 anni durante una partita. Allenatore stai zitto che fai più danni tu che un elefante in un negozio di cristalleria.
78. "Pennella Fede, pennella che sei uno spettacolo..." allenatore ad un proprio giocatore di 14 anni. Allenatore maestro d'arte...
79. "Si Si ride bene chi ride meno..." allenatore all'allenatore avversario che esultava dopo un gol. Caso mai ride bene chi ride di più...o non è cosi?
80. "Ragazzi ma cosa facete?" allenatore ai propri giocatori di 14 anni durante una partita. Si consiglia all'allenatore di frequentare un corso d'aggiornamento sulla lingua italiana
81. "Mi avete rotto voi 2, ci metto 2 secondi a tirarvi fuori tutti e 2 al secondo tempo" allenatore a 2 suoi giocatori di 14 anni durante una partita. Allenatore che spacca in 2 i propri e gli altrui...
82. "Di questo passo andiamo tutti nel barattolo" allenatore ai giocatori di 14 anni durante l'intervallo di una partita. Be meglio nel barattolo che nel baratro!
83. "Tienilo e non mollarlo quel cane..." allenatore ad un difensore della propria squadra di 14 anni durante l'azione difensiva in una partita. Si è dimenticato il guinzaglio...
84. "Io vi inzacchero tutti..." allenatore alla propria squadra di 15enni durante una partita. Cioè...? che voleva dire...?
85. "Tu sei uno del club della caseola" allenatore ad un proprio giocatore di 15 anni leggermente appesantito, durante una partita. Allenatore dietologo o dietista o solo pesante da digerire...?
86."Perchè gliela passi così male? forse perchè esce con tua sorella?" allenatore ad un proprio giocatore di 15 anni durante una partita. Allenatore "psicolabile" con turbe alla sfera affettiva...
87. "Ti do una pigna se non mi ascolti testa di ..." allenatore ad un proprio giocatore di 15 anni durante una partita. Allenatore seguace del metodo "Pesta-lozzi"
88. "Ti mando un fax con su un disegno, perchè le parole te non le capisci..." allenatore ad un proprio giocatore di 15 anni durante una partita. Allenatore esperto della comunicazione...
89. "Vieni qua, vieni qua, ti ho detto che ti faccio male non che ti spezzo le gambe..." allenatore ad un proprio giocatore di 15 anni durante la partita. Allenatore spirito-sadico-educatore...da ricoverare...
90. "Ne ho piene le tasce di voi che siete dei perdenti..." allenatori alla propria squadra di 15enni durante una partita. Allenatore vincente e motivatore...

04 dicembre 2006

ESERCIZI PER IL MIGLIORAMENTO DELL'EQUILIBRIO UNIPODALE

QUESTO LAVORO DEVE ESSERE REALIZZATO IN MODO SIMMETRICO. GLI ESERCIZI PROPOSTI DEVONO ESSERE ESEGUITI ALTERNATIVAMENTE SUI DUE LATI.
  1. Acquisire la posizione d'equilibrio in appoggio unilaterale. La coscia della gamba libera è orizzontale con il minimo delle tensioni muscolari. Esercitare un leggero controllo addominale. Le gambe e le braccia sono le più rilassate possibile. Far variare la flessione della gamba in appoggio, sempre mantenendo il tronco verticale. Mantenendo costantemente la gamba ad un certo grado di flessione, far variare l'inclinazione dell'insieme bacino tronco. Adottare tutte le posizioni possibili conducendo il movimento a partire dal bacino. E' a partire da questa situazione che verrà fatta l'interiorizzazione del modello posturale in appoggio unilaterale flesso. L'attenzione del giocatore deve essere portata sul mantenimento della solidarizzazione bacino-tronco grazie al controllo addominale. Nessun movimento parassita deve prodursi a livello della colonna vertebrale. Quando è raggiunto questo punto, portare l'attenzione sull'articolazione coxo-femorale.
  2. Controllo del mantenimento del bacino in orizzontale. Realizzare questo esercizio in equilibrio su un piede ed in posizione sopraelevata(ad esempio su una panca). E' la contrazione riflessa del medio gluteo della gamba d'appoggio che mantiene la stabilità orizzontale del bacino. La posizione iniziale è in appoggio unilaterale sopraelevato con l'arto leggermente flesso. Mantenendo sempre l'asse del corpo verticale, far ruotare l'insieme bacino-tronco attorno ad un asse che passa attraverso la testa del femore della gamba d'appoggio. Questo movimento deve essere eseguito molto lentamente.
  3. Potenziamento del tono degli ischio-tibiali e del medio gluteo. Utilizzazione di salti successivi che implicano nel momento dell'appoggio a terra la messa in gioco sia del trasverso dell'addome che dei muscoli pelvitrocanterici. a)Serie di saltelli con battuta pari; b) Serie di saltelli con la corda; c) Saltelli successivi sullo stesso piede. Durante la realizzazione dei suddetti balzi l'attenzione dovrà focalizzarsi sulla stabilità del bacino.

28 novembre 2006

STORIE DA BAR SPORT 2

Sono al Pierino's Bar e precisamente alla cassa per pagare il caffè appena bevuto. Il Pierino con la sua solita voce baritonale e con il solito savoi fare mi dice: "Uè professur la parlà con il pasquale?" "No non l'ho ancora visto il pasquale" rispondo io.
Il Pasquale è un assiduo frequentatore del Pierino's bar. E' sulla settantina, ciuffo alla Little Toni degli anni migliori, addome prominente alla Vito Catozzo ed è alto un metro e una buca come don Lurio. Pugliese di nascita ma milanese di adozione, parla una lingua ibrida che spazia dal milanese al foggiano all'italiano aulico. Accanito fumatore, mangia solo salsiccia di fegato, formaggio di pecora e gli immancabili maccheroni alle olive piccanti. Il fegato di Pasquale è ingrossato dalla nascita e occupa i tre quarti dell'addome e assorbe, per il proprio funzionamento i tre quarti del sangue in circolazione. Campione di tresette, non perde una partita dal lontano 86, quando Salvatore detto la fetecchia si mise daccordo con gli altri giocatori per farlo perdere. Quel giorno rimase memorabile anche per il fatto che l'imprecazione preferita dal Pasquale cioè: "SANGUE DI GIUDA" fu sentita da tutto il paese!! Segni particolari è uno Juventino sfegatato. Talmente sfegatato che ha chiamato i suoi tre figli con tre nomi di ex giocatori della juve: Il primo Giampiero(Boniperti), il secondo Roberto(Bettega) e il terzo Miscell(così lo chiama lui, Platini) il suo preferito è la sua fotocopia!
Ma veniamo al dunque della questione. In realtà io so perchè il Pasquale mi cerca. Il tutto ha inizio da quando hanno retrocesso in serie B la Juventus, penalizzato il Milan e assegnato lo scudetto 2005/2006 all'Inter. Da quel momento il Pasquale non si da pace. Dalla disperazione beve oltre 10 bianchini spruzzati col fernet e fuma tre pacchetti di sigarette al giorno e praticamente è un continuo dentro fuori dal bar, dentro per bere fuori per fumare! Da quel momento ha anche una fissazione: deve convincere il dott. pres. Massimo Moratti a rinunciare e restituire "IL SCUDETT NON VINCIU' SANGUE DI GIUDA!!"Lo vuol fare scrivendo una lettera e per scriverla vuole la mia consulenza. Io ho provato a convincerlo che sono un insegnante di educazione fisica e non di italiano ma lui mi ha risposto: "sempre proffessur siete!" la sua è una logica disarmante.
"Proffessur, proffessur" è lui che mi sta chiamando, mi ha beccato anche oggi porca miseria. "Proffessur l'ho preparata, l'ho preparata ce l'ho qui in tasca". Non ci potevo credere, l'ha scritta sul serio, ha scritto la lettera e ora pretenderà che io la corregga! "Proffessur per piacere dovete leggerla e me la dovete correggere". "Ma Pasquale è proprio necessario?" La risposta di Pasquale non lascia scampo:"CERTAMENT!" Bene leggiamola insieme e inizio a leggerla:
"Carissimo dott. illustrissimo Presidende Massimo Moratti (esagerato come sempre). Vorrei raccondarle una storia(cosa?) che mi è accaduta(da adesso non commento più). L'altro giorno stavo seduto su una panghina al parco a leggere la gazzetta dello sport e proprio li davandi a me venne a fermarsi una giovane mamma che richiamava il suo creaturo di circa 10 anni. Il creaturo arrivò correndo e teneva in mano un'automobilina che non era sua dato che la mamma lo comandò a restituirla subito. In mentre assistii(ok non intervengo) al seguente scambio di battute:"Esci subito fuori la macchininuccia e rimettila dove l'hai pigliata!" "Mamma ma non è di nessuno l'ho trovata sul bordo della fontana". "Riportala dove l'hai cogliuta". "Mamma se non la prendo io la prenderà qualcun altro". Ero propio curioso di sapere, dottore, come fosse andata a finire (a questo punto anch'io). Fui ammirato e sorpreso dalla risposta della mamma mio caro presidende che fu questa: "Non imporda chi la prenderà e di chi è la macchinuccia, TU PENZA A FARE LA COSA GIUSTA!!" E il bambino andò a posare la piccola macchinuccia sul bordo della fontana caro presidende! Caro sig Moratti la morale di questa storia è: "LEI è sicuro di aver fatto la cosa giusta nel prendersi lo scudetto 2005/2006?Io penzo di NO! Porgentole tutti i miei più caldissimi e rispettosissimi(ci risiamo con le esagerazioni) saluti le auguro di vingere non uno ma dieci scudetti perchè lei li merita tutti". Firmato:Pasquale
Rimasi a bocca aperta!!
"Proffessur,proffessur che ne dis?" La mia risposta fu spontanea ed immediata:"SANGUE DI GIUDA CHE LETTERA PASQUALE!"
Stavo per uscire dal bar con la lettera in saccoccia quando il Pasquale mi disse ad alta voce: "Professur fem minga scherz la spedisca e me raccomandi per POSTA PROLETARIA!!"
Pasquale non ci sono dubbi sei un mito da Pierino's Bar

27 novembre 2006

RUBRICA:ALLENATORE NEL PALLONE 5

61. "Sei come l'emmental pieno di buchi" allenatore ad un proprio portiere di 11 anni. Lui ne ha soltanto uno: nel cervello.
62. "Sei veloce come un gatto di marmo" istruttore ad un proprio giocatore di 11 anni che stava rincorrendo un avversario e non è riuscito a fermarlo perchè troppo veloce. Il Michelangelo degli allenatori.
63. "Mettila leggermente lunga" istruttore ad un proprio giocatore di 11 anni mentre stava calciando una punizione da centrocampo. Consiglio leggermente insignificante.
64. "Falla girare, falla girare ti ho detto di farla girare..." istruttore ad un proprio giocatore in possesso di palla. La risposta poteva essere: "come fosse una bambola?"
65. " Ma Mettila dentro, che vinciamo"(la palla) istruttore ad un suo giocatore che si è presentato davanti al portiere avversario e non ha fatto gol. Seguace di Lapalisse
66. "Toccala poco, toccala poco, toccala poco"(la palla) istruttore ad un proprio giocatore di 12 anni. Allenatore moralista e bacchettone.
67. "Esci la palla la palla che entra il massaggiatore" allenatore ad un proprio giocatore di 13 anni in possesso di palla perchè un altro allievo si era infortunato perchè nessuno aveva visto l'incidente perchè...STOP! Siamo tutti degli Oronzo Canà!!
68. "Attacca il castello..." allenatore ad un proprio giocatore di 13 anni. "Marcondirodirondello".
69. "A piramide a piramide" allenatore alla propria squadra di 13 anni. Allenatore gladiatore.
70. "Antonio dai trova la tua dimensione" allenatore ad un proprio giocatore di 13 anni. PsicoAllenatore.
71. "Chiudi il palo Pietro, ti ho detto di chiudere il palo Pietro" allenatore ad un proprio giocatore di 13 anni. Pietro dovrebbe fare un "miracolo".
72. "Tra cinque minuti entri" (mancavano tre minuti alla fine della partita) allenatore ad un proprio giocatore di 13 anni. Allenatore senza orologio o allenatore senza ...?
73. "Siete una banda di coglioni e il più coglione sono io che vi alleno" allenatore alla propria squadra di tredicenni. Offensivo ma onesto.
74. "Vivi dobbiamo stare vivi!!" allenatore alla propria squadra di tredicenni. Allenatore tragicomico.
75. " A triangolo a triangolo dobbiamo metterci a triangolo" allenatore a dei propri giocatori di tredici anni. In coro avrebbero potuto rispondere: "Il triangolo no, il trioangolo no...!"

24 novembre 2006

LE ESIGENZE POSTURALI NEL GIOCO DEL CALCIO

  • L'appoggio unilaterale: la quasi toalità dei gesti tecnici nel gioco del calcioesigono la libertà di uno degli arti inferiori che deve essere disponibile per l'utilizzazione del pallone. L'appoggio necessario per la realizzazione del gesto deve essere quindi dato dal'arto inferiore opposto, cioe in appoggio unilaterale.
  • La solidarizzazione bacino tronco deve essere assicurata in condizioni particolarmente difficili.
  • La gamba libera deve avere un tono perfettamente controllato, in modo da poter realizzare efficacemente il gesto tecnico. Nella fase iniziale di lavoro non è bene portare l'attenzione del giocatore su questo dato. La scoperta di questa difficoltà si fa durante l'evoluzione dell'allenamento.
  • Disponibilità dell'articolazione coxo-femorale. L'insieme del corpo deve ruotare attorno all'articolazione coxxo-femorale della gamba d'appoggio. La difficoltà di questo aggiustamento posturale consiste nel mantenere la solidarizzazione bacino tronco qualsiasi sia l'inclinazione dell'asse corporeo. Il rispetto di questa condizione è effettivamente fondamentale per permettere al giocatore di avere il controllo costante del tono della gamba libera, indispensabile alla precisione del gesto tecnico. Ogni rottura della solidarizzazione bacino tronco provoca reazioni riflesse incontrollabili dei mscoli poliarticolari delle cosce.

COSA FARE?

  1. Salvo casi eccezionali, la pratica globale del calcio, non permette di risolvere efficacemente questo delicato problema posturale, condizione fondamentale ed imprescindibile dei progressi del giocatore.
  2. se l'allenatore vuole avere una reale azione formativa e non lasciare tutto alla selezione naturele, bisogna che consideri questo problema psicomotorio fondamentale.
  3. questo problema posturale deve essere affrontato con un lavoro specifico sull'orizzontale in appoggio unilaterale

21 novembre 2006

GLI AMICI GIAPPONESI


GRAZIE AMICI!!

SPORT=DEPORTO=USCIRE DAL PORTO

E' DESTINO DELL'UOMO APRIRE LE VELE E ANDARE VERSO IL VENTO
CHE LO PORTERA' VERSO METE MAI RAGGIUNTE.
QUANTE VERITA' CONOSCIUTE
QUANTE VERITA' DISCONOSCIUTE
QUANTE LOTTE
QUANTE VITTORIE
MA SOPRATTUTTO QUANTE SCONFITTE DURANTE IL VIAGGIO.
EMOZIONI PROFONDE IN BALIA DELLE ONDE
PURA PASSIONE SPINGE L'AZIONE
L'UOMO PARTE SOLITARIO PER AFFERMARE SE STESSO
SI CONGIUNGE AL FRATELLO PER APPARTENERE ALL'IMPRESA DELLA VITA.
LA STORIA DELL'UOMO E' LA SOMMA DEI FRAMMENTI DEI VIAGGI FUORI DAL PORTO.

17 novembre 2006

STORIE DA BAR SPORT

RE'TTEEE!!
"Mariuccia a vo de là se no in cò a masi quaidun"(Mariuccia vado di la se no oggi ammazzo qualcuno). Chi dice queste parole è il Pierino padrone del "PIERINO'S BAR" (la fantasia e l'egocentrismo lo hanno sempre contraddistinto). Il Pierino è un personaggio "mitttico" (si con tre t) del mio paese. Ha 65 anni e ha una stazza imponente: 180 cm per 150 kg. Segni particolari: è un milanista sfegatato!! Io tutti i giorni vado al "Pierino's bar" per bermi un espresso e lo vedo li il Pierino. E' vestito sempre nello stesso modo: polo a maniche corte di color bleu, grembiulino bianco portato sopra ai jeans tenuti su da delle bretelle alla Bud Spenser. Sta seduto sullo sgabellone dietro alla cassa per tutto il giorno e da li non si muove di un centimetro. Chi fa tutto, cioè chi lavora veramente, al bancone è quella "Santa Donna" della Mariuccia la moglie del Pierino. La Mariuccia è una donna d'altri tempi, ha 60 anni e ha una vitalità incredibile. Sempre con il sorriso sulle labbra e sempre pronta ad aiutare il prossimo. Sinceramente vado in questo bar non tanto per la bontà del caffè (per favore non ditelo alla Mariuccia potrebbe rimanerci male) ma per i commenti alle partite del campionato di calcio, commenti che definirei esilaranti. Però ultimamente al bar non si può più parlare di calcio il Pierino è in crisi e "stoppa" qualsiasi discussione. L'origine della sua crisi è da far coincidere con l'inizio della crisi della sua squadra del cuore il Milan. In questi anni il Pierino ha massacrato i tifosi di tutte le squadre ma soprattutto ha sfinito gli interisti. Il Pierino, infatti, tutte le volte che vede entrare nel suo bar un interista digrigna i denti ed ingoia malamente la presenza. Per ognuno di essi (gli interisti) ha uno sfottò personale. Sentirlo è uno spasso (il mio è:" PROF. con tutti i soldi che abbiamo speso per farla studiare ci è diventato interista! l'è minga pusibil!") è un poeta!. Ma torniamo al "Pierino's bar". In questo bar tutte le partite di calcio sono seguite, in silenzio religioso, tassativamente alla radio. Chi si trova all'interno del bar durante una partita o sta zitto o viene scaraventato fuori!! Non ci sono alternative! Durante le partite solo il Pierino può permettersi commenti ad alta voce e il suo preferito è: RE'TTEEE!! che il Pierino ripete ad ogni gol che segna il Milan e al termine della partita quando il Milan vince!(se vince!) L'altro giorno sono li, come tutti i giorni alla solita ora, al bar stò sorseggiando il mio caffè e sento confabulare il gruppetto degli interisti seduti al tavolino difronte:"non se la può cavare così, dobbiamo trovare il modo di fargli pagare tutte le prese in giro subite in questi ultimi anni e questo è il momento giusto!" Chi parlava era il MARIET(Mario). "Si ma coma possiamo fare?" chiedeva il gruppo. L'idea arrivò dal Giulio(soprannominato il filosofo per i suoi silenzi "parlanti"): "e se noi passando davanti alla cassa, uno alla volta, dicessimo ad alta voce: "RE'TTEEE". Un boato accompagnò il successo dell'idea. Il commento unanime:"il filosofo è un GENIO" Concordavo la trovata era geniale. E così fecero.Erano in tre.Uscirono dal bar rientrarono uno alla volta! Io mi pregustavo la scena. Passò il Mariet davanti alla cassa e disse: Rètteee! Passò il Giulio e disse Rètteee! Passò il Togn(l'Antonio) e disse Rètteee!! Tutti ridevano, tutti applaudivano uno spettacolo incredibile! Ma non era finita! Dal fondo della salone del bar si sentì una vocina di una bimba la NICO(Nicoletta),5 anni uno splendore di bambina, tutta capelli rossi, l'amore del nonno!! La nipote del Pierino! che urlava:"RE'TTEEEE- RE'TTEEE- NONNO RE'TTEEE!!!". Il Pierino si alzò dallo sgabello, lo sgabello cadde e il silenzio piombò nel locale e si sentì la fatidica frase:
"MARIUCCIA A VO DE LA' SE NO IN CO' A MASI QUAIDUN !!!"

14 novembre 2006

RUBRICA: ALLENATORE NEL PALLONE 4

46. "Chiudilo Andrea, chiudilo e non farlo uscire." Allenatore ad un suo esordiente (11 anni, il bambino naturalmente). Allenatore tipo pastore.
47. "Trotta ragazzo trotta..." allenatore ad un esordiente. L'allenatorepensava di essere all'ippodromo.
48. "Tonio mi sembri Carla Fracci."allenatore ad un suo esordiente. Allenatore coreografo mancato;
49. "Vieni fuori testa di melangiana!" Allenatore ad un suo esordiente(12 anni). Allenatore esperto di...ortaggi..? Forse neppure di quelli!
50. "Amed insistisci, insistisci!" Allenatore ad un suo esordiente (12 anni). L'allenatore dovrebbe dare una ripassatina all'Italiano!
51. "A livello spaziale sei un disastro!" allenatore ad un suo esordiente (11 anni). Allenatore esperto di voli nello spazio;
52. "Non vi dico più niente, altrimenti mi denunciano al telefono azzurro!" Allenatore ad un suo esordiente. Ecco bravo stia zitto!!
53. "Ma finiscila, ma finiscila, ma finiscila che mi hai rotto!!" Allenatore ad un suo esordiente (12 anni). Lui ha rotto e dovrebbe finirla!
54. "Dai ragazzi tutti per tutti e uno per uno!" allenatore alla propria squadra di esordienti. Le parole sono quelle giuste ma dovrebbe riordinarle!
55. "Voi di encefalo ne avete piatto!" allenatore alla propria squadra di esordienti. Allenatore neurologo mancato per mancanza di encefalo!
56. "Non siamo venuti qui per fare mao mao micio micio!" allenatore alla propria squadra di esordienti. Ma neppure per sentire queste... dall'allenatore!
57. "Taglia il campo e vai dentro!" allenatore ad un suo esordiente (12 anni). Allenatore che taglia corto!
58. "Dobbiamo essere volenterosi, volenterosi, dai ragazzi volenterosi" allenatore alla propria squadra di esordienti. A fare che...?Ma..? Che vuoi dire?
59. "Hai piedi quadri!" allenatore ad un proprio esordiente. Allenatore esperto d'arte o semplicemente un allenatore che deve contare fino a dieci e poi stare zitto...?
60. "Sul primo palo, Anto spara sul primo palo!!" risponde il bambino (undicenne): "a mister non c'ho mica il mirino!!" Ogni commento è superfluo!

09 novembre 2006

Dall'archivio del CORRIERE DELLA SERA. 3 agosto2006 "BAGDAD: 12 BAMBINI DILANIATI DA BOMBE ANTIUOMO MENTRE SI DIVERTIVANO GIOCANDO A PALLONE"

Ho immaginato l'orrore e il terrore di un genitore di un bambino di Bagdad trucidato in un campetto di calcio. Ho scritto questo breve racconto forse per ricordare a me e a chi lo leggerà che i bambini sono le vittime delle pazzie degli adulti.
"Padre vado a giocare con i miei amici a calcio nel campo qui vicino, posso?" La domanda era una di quelle che non ammetteva un rifiuto. Mio figlio AZIZ aveva sempre voglia di giocare con quella palla che gli avevo regalato per il suo compleanno. I suoi amici lo aspettavano e lui non poteva farli aspettare, avevano voglia di GIOCARE. Come si fa a spiegare ad un bambino di 12 anni le paure di un genitore per i pericoli che questo momento storico del nostro paese sta riservando proprio a loro: i bambini, il nostro futuro. LUI aveva voglia di GIOCARE ed io non potevo parlargli di bombe, di proiettili vaganti e di schegge impazzite. NON puoi parlare di morte ad un bambino che ha voglia di giocare.Di giocare soprattutto a calcio lo sport che lui amava e che tu amavi. AZIZ era li davanti a me, mi guardava e aspettava il mio consenso. Sorridemmo entrambi e LUI capì che per me poteva andare, AZIZ mi strinse a sè e senza darmi il tempo di tenerlo stretto un attimo tra le mie braccia scappò via. AZIZ aveva voglia di giocare!
Continuai le mie faccende tranquillamente, quando tuo figlio sta giocando tu sei sempre tranquillo. Pensavo a LUI e quanto amore tra noi, pensavo al suo futuro a quanto avrebbe dato a questo PAESE LIBERO. Pensavo a cosa avrei provato a vederlo laureato in medicina, IL MIO sogno, IL SUO sogno. Stavo appunto sognando ad occhi aperti quando un boato mi svegliò di colpo. Una bomba! un'altra bomba! Questa era vicina però, troppo vicina! AZIZ dove sarà...? di corsa uscii di casa, la gente correva in tutte le direzioni gridando e piangendo...mi batteva forte il cuore e respiravo con fatica...stavo correndo verso il campo di calcio...piangevo, urlavo e pregavo:"AZIZ AZIZ ...AZIZ..." Arrivai al campo, ma al posto del campo c'era una buca e ai bordi della stessa molte persone che non avevano il coraggio di entrare in quell'inferno. Entrai lentamente, cercavo il mio AZIZ... dov'era il mio AZIZ...? Vedevo corpi di bambini trucidati ma nessuna traccia di AZIZ. Guardavo quei piccoli corpi straziati e l'angoscia aumentava...AZIZ non c'era!!
Erano 12, li raccogliemmo, li pulimmo e li caricammo sui mezzi di soccorso...piangevo e mentre abbracciavo il padre di uno delle piccole vittime sentii una voce: "PADRE, PADRE, PADRE...!" "AZIZ!!!" urlai con tutto me stesso, "AZIZ!!!" correndo verso di lui...era VIVO, era VIVO!!! LO abbracciai, lo baciai e prendendolo in braccio lo riportai a CASA!!!
Sono passati alcuni giorni da quel triste momento e tutte le notti quell'incubo mi fa visita!
La cosa che mi terrorizza di più, comunque, è il ricordo delle parole di quel padre che abbracciai:
"LAVEREMO CON IL SANGUE QUESTO DOLORE!!!"

07 novembre 2006

E' MORTO IERI A 90 ANNI IL MITICO PIETRO RAVA

CHI ERA:
  • NATO IL 21/01/1916 A CASSINE (ALESSANDRIA)
  • ESORDISCE IN SERIE A L'11/03/35 IN FIORENTINA-JUVE 1-1
  • ESORDIO IN NAZIONALE L'8/03/36 ITALIA STATI UNITI 1-0
  • HA VINTO LE OLIMPIADI DEL 36; CAMPIONE DEL MONDO NEL 38; UNO SCUDETTO NELLA STAGIONE 49/50 CON LA JUVE
  • HA GIOCATO SEMPRE NELLA JUVENTUS SALVO LA STAGIONE 45/46 ALL'ALESSANDRIA, E LA STAGIONE 50/51 NEL NOVARA
  • HA DISPUTATO IN SERIE A 363 PARTITE SEGNANDO 19 GOL
  • LE PRESENZE IN NAZIONALE SONO 30
  • HA ALLENATO IL MONZA, LA CARRARESE, IL PALERMO E LA SAMPDORIA

LA TATTICA 3

Il calcio che conosciamo nasce nei college inglesi a metà dell'ottocento e le regole variano da istituto ad istituto ed è privo di qualsiasi organizzazione collettiva. E' il calcio KICK AND RUN, calcia e corri, frutto spontaneo della libera iniziativa di ogni singolo giocatore. I giocatori sono undici perchè ogni camerata comprende dieci allievi e un precettore. Lo scopo del gioco è quello di mandare il pallone nella porta avversaria e lo si raggiunge attraverso una corsa solitaria col pallone, cercando di evitare tutti gli avversari che si pongono come ostacolo. Questa fase verrà definita DRIBBLING GAME. Il passo successivo è il PASSING GAME cioè si inizia a collaborare con i propri compagni di squadra, scambiandosi la palla per meglio finalizzare l'azione che diventa corale. Con il passing game fa il suo ingresso nel calcio la tattica. La prima disposizione in campo conosciuta prevede: il portiere, due dufensori schierati in verticale davanti a lui e gli altri otto giocatori disposti sulla stessa riga propriettati verso l'attacco. Quindi un 1-1-8. La prima correzione viene realizzata dagli scozzesi che rinforzano la difesa: due coppie di difensori e sei attaccanti, ossia un 2-2-6.Il primo incontro tra INGHILTERRA e SCOZIA (30/11/1872) finisce 0-0! Da uno dei più celebri college inglesi, CAMBRIGE, nasce la classica PIRAMIDE che è il primo schema tattico degno di questo nome. Al vertice c'è il portiere, davanti a lui due difensori, poi una linea di tre giocatori e cinque attaccanti disposti sull'intera larghezza del terreno di gioco. Il gioco del calcio, grazie ai marinai di SUA MAESTA' BRITANNICA si espande in tutta EUROPA; arriva in ITALIA e prende subito "piede". (continua)

04 novembre 2006

NELL'EDUCARE BISOGNA GUARDARSI SIA DALL'IMPAZIENZA SIA DALL'INERZIA

Per spiegare meglio questo concetto vorrei raccontare una storiella (non è mia è di Mencio moralista cinese):
Un contadino rientrando la sera a casa, dice ai suoi figli: "oggi ho lavorato molto, ho dovuto dissotterrare i semi germogliati dal mio campo". Dissotterrare i germogli di un campo, uno dopo l'altro, è evidebntemente una faticaccia; e quando i bambini si recano al campo, ovviamente vedono che tutto è ormai seccato. Ecco l'esempio di ciò che non bisogna mai fare, ci dice Mencio. Volete che qualcosa cresca, e vi mettete a dissotterrarei semi germogliati. Volete ottenere più direttamente l'effetto, in funzione dell'obiettivo che vi siete fissati, e, facendo ciò, andate incontro al fallimento, perchè lo avete forzato. Volendo affrettare la crescita, agire direttamente su di essa, mi muovo in senso contrario al processo avviato e così ho fermato, annientato, la possibilità che l'effetto si realizzasse "sponte sua". Ci sono dunque due scogli, ci dice Mencio. Primo: non lascio maturare l'effetto. Secondo: dall'altra parte quello di restare ai bordi del campo, limitandosi a osservare la crescita. Bisogna quindi, per far crescere in modo sano e rigoglioso la nostra "piantina", guardarsi sia dall'impaziaenza sia dall'inerzia.
Da questa storiella possiamo trarre queste deduzioni:
Dobbiamo assecondare il processo di crescita, cercando di evidenziare le propensioni dell'opera che stiamo realizzando e portarla a compimento. Dobbiamo fare quello che il maestro Lao Tzu riassumeva magistralmente in poche parole: "AIUTARE CIO' CHE PROCEDE DA SOLO".

02 novembre 2006

A GIOVANNI

L'APPUNTAMENTO DEL CENTRAVANTI CON IL VIGLIACCO

Il centravanti è un giovane sorridente
vive di slanci, di speranza e di momenti di gloria

Il vigliacco vive nel buio della paura e
ha la morte negli occhi

Il centravanti ha il coraggio di dire che la luce è la sua strada
e lui la percorre sulla sua auto rossa

Il vigliacco ha il cuore malato
e non gli basta il tempo di morire
lui vive con la sua paura
e con l'angoscia dell'arma mortale

Il centravanti si chiama Giovanni
lui vuol vivere il suo futuro su tappeti verdi
cantando inni alla gioia

Il vigliacco non ha nome
non ha futuro
e si rifugia in buchi come i topi e le bisce

Giovanni canta la vita con tutto se stesso
Il vigliacco suona solo rintocchi di morte

Giovanni e il vigliacco si sono incontrati in quel viale
Giovanni ha sorriso
Il vigliacco nascondendo il suo viso ha suonato la sua lugubre sinfonia

Giovanni è con noi
è dentro di noi
e ci da la forza di dire a te
VIGLIACCO
riaffiora dalla putrida melma
scopri il tuo capo
e sopporta almeno una volta il peso della nostra
GIUSTIZIA

I QUATTRO PILASTRI

I buoni team, quelli destinati al successo, hanno quattro cose in comune, a prescindere dalla loro natura e dagli scopi per cui sono stati formati:
  1. LO SCOPO
  2. I VALORI
  3. GLI OBIETTIVI
  4. LE COMPETENZE E LE ABILITA' DEI PROPRI COMPONENTI

La forza collettiva del gruppo è superiore alla prestazione del singolo. In altre parole: quando lo sforzo è coordinato e collaborativo, i risultati sono sempre di gran lunga superiore alla somma delle performance individuali.

Lo scopo comune per catalizzare i membri del gruppo;LE COMPETENZE E LE ABILITà TECNICHE IN MODO CHE CIACSUNO POSSA DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO AL PERSEGUIMENTO DELLO SCOPO; armonia sinergica(definita anche come capacità di team) perchè tutti devono operare in modo da far rendere al massimo il proprio compagno; l'allenatore infine dovrebbe sempre riconoscere e rinforzare le cose positive che i singoli e il gruppo fanno.

RUBRICA: ALLENATORI NEL PALLONE 3

31. MOLTI MODI PER DIRE UNA SOLA COSA: "CALCIA FORTE LA PALLA"
  • Tira una legnata
  • Tira una bomba
  • Tira una cannonata
  • Tira una scannazza
  • Tira una mina
  • Tira una sborda
  • Tira una lecca
  • Tira una fucilata
  • Tira una bordata
  • Tira una sifula
  • Tira una stangata
  • Tira un missile
  • Tira una sassata
  • ............................

32. "Stai lungo che arriva la palla lunga" consiglia l'allenatore al proprio pulcino. Allenatore che ama le "lungaggini"

33. "qui ragazzi non possiamo giocare alle comiche" urlava l'allenatore dopo aver subito una rete, alla propria squadra di pulcini . Allenatore capo comico

34. "vai nello spazio Willy" urlava ad un suo pulcino l'allenatore. "Con cosa?" ci chiediamo tutti...

35. "vai nel vuoto" suggeriva l'allenatore ad un proprio pulcino. Allenatore esperto di astronomia

36. "vai nel buco" suggeriva l'allenatore ad un suo pulcino. Allenatore speleologo

37. "Daniele due dormite due gol, sei un sonnifero" urlava l'allenatore ad un suo pulcino dopo aver subito un gol. Allenatore esperto della terapia del sonno

38. "Rino è gol, è gol, è gol...eh...è gol un cavolo fritto" urlava un allenatore, di pulcini, mentre seguiva un'occasione da rete propiziata da un'azione individuale da Rino e naturalmente fallita. Allenatore futuro telecronista

39. "Alberto fai la punta e non la mezzapunta" faceva rimarcare l'allenatore al proprio pulcino che giocava una partita sette contro sette. Mezzo allenatore...

40. "...è tuo, è tuo, è tuo...porca mucca era tuo..." urlava l'allenatore ad un suo pulcino dopo che questo si era fatto superare e l'avverasario aveva realizzato la rete. Allenatore veterinario linguista

41. "Siamo scoperti, andiamo a spasso, dobbiamo allargare le fasce..." frase ripetuta più volte in brevissimo tempo da l'allenatore alla propria squadra di pulcini. Sicuramente indicazione NON PERVENUTA

42. "Vai, Vai Mapi...ma se ti dico VAI...VAI" urlava con tono di voce sempre più alto l'allenatore ad un proprio pulcino. Allenatore ma VAI...e se ti dico vai VAI

43. "Luca punisci, punisci, punisci..." urlava l'allenatore ad un proprio pulcino prima di un calcio di punizione. L'allenatore discendente di Torchemada...

44. "Sei un CUCU' Anto, sei un CUCU' senza uccellino" urlava l'allenatore ad un suo pulcino dopo aver subito una rete. Allenatore GEPPETTO

45. "Stefano sei come i treni delle FF SS, sei sempre in ritardo" urlava l'allenatore ad un proprio pulcino dopo che questo si era fatto superare in dribbling. Allenatore CAPOSTAZIONE

16 ottobre 2006

primo gol di DAVIDE


Comunico al mondo che Domenica15/10/06 ho fatto il mio primo gol. L'emozione che ho provato è qualcosa che non riesco ad esprimere con le parole. Forse questa immagine raffigura in modo più preciso lo stato di pace e di estasi che era ed è presente in me! Vi voglio bene il vostro DAVIDE

10 ottobre 2006

RUBRICA: ALLENATORI NEL PALLONE 2

16. "Ragazzi uno per uno" gridava l'allenatore dei pulcini mentre la propria squadra subiva un calcio d'angolo. Matematico mancato...
17. "Giochiamola di prima...giochiamola di prima..." allenatore alla propria squadra di pulcini. commento di un bambino: "mister si dice prima non di prima" ...beata innocenza...
18. "Su!Su!Su!...dobbiamo salire in fretta per metterli in fuorigioco" allenatore che comandava il fuorigioco alla propria squadra di pulcini che aveva il possesso della palla. Allenatore che vede troppa televisione !
19. "non balliamo!non balliamo! non balliamooo!" allenatore ai propri pulcini. Non c'era bisogno di urlarlo!
20. "non sai dribblare un paletto piantato nel centro del campo" allenatore ad un suo giocatore(pulcino). Grande motivatore
21. "taglia!taglia!taglia!taglia dentro!" allenatore ad un proprio giocatore(pulcino). Taglia cosa? e dentro dove?
22. "scala e riproponiti! ti ho detto scala e riproponiti!" allenatore ad un proprio pulcino. Non pervenuto!!
23. giocala2 "giocala, giocala, giocala,giocala..."l'allenatore grida al bambino (pulcino), il bambino non la gioca dribla tre avversari e fa gol! Meno male che a volte non ci ascoltano!
24. " Alberto fagli paura, fagli paura ho detto..." l'allenatore urla ad un suo pulcino mentre questo sta per contrastare un avversario. Allenatore o Regista?
25. "Mirko sei veloce come una lumaca svizzera..." allenatore ad un suo pulcino dopo un tentativo fallito di raggiungere la palla. Perchè svizzera?
26. "se tu sai giocare a calcio io sono un cuoco di sushi.." allenatore ad un suo pulcino. Se l'allenatore sapesse cucinare lo sushi forse non direbbe certe castronerie!
27. "se lo fai ancora ti tiro fuori..." allenatore ad un suo pulcino dopo che questo aveva tentato un dribbling(naturalmente fallito). Speriamo non l'abbia sentito...
28. "dai bambini oggi vinciamo lo sento..." allenatoe alla propria squadra di pulcini. Allenatore sensitivo...
29. "piero hai finito di tergiversare..." allenatore ad un suo pulcino mentre il bambino non decideva il da farsi. Allenatore intellettuale...
30. "siete una banda di storditi..." allenatore alla propria squadra di pulcini durante l'intervallo della partita. Allenatore motivatore

06 ottobre 2006

IL MIO QUADRO PREFERITO


DINAMISMO DI UN GIOCATORE DI CALCIO
Il quadro di U.BOCCIONI si trova al
MUSEUM OF MODERN ART DI NEW YORK

I BAMBINI CHE GIOCANO A PALLONE


Hai mai visto visto dei bambini giocare a pallone?

Sembrano delle farfalle che volano incrociando le ali in un danzare poetico, dove la loro anima esprime tutta la naturalezza del loro essere

Assorbono e colgono un prezioso nutrimento ad ogni movimento

E' il vento che li sostiene e li porta con sè entro il dolce rumore della vita

La loro creatività nel vivere quel momento è meravigliosa ed unica

Ma l'unico grande regalo che possiamo far loro è vederli per quello che sono e non per quello che vorremmo che fossero o che diventassero.

03 ottobre 2006

RUBRICA: ALLENATORI NEL PALLONE 1

In questa rubrica vorrei riportare le frasi, ripetute realmente da istruttori o da allenatori di calcio, in partita o in allenamento che mi sono sembrate diciamo più significative. Queste frasi ci devono far riflettere su come a volte, senza volerlo, siamo ridicoli e a volte anche penosi nello svolgere la nostra funzione di formatori ed educatori. Le avventure in panchina non hanno limiti: c'è chi urla chi lascia la panchina durante la partita per andare negli spogliatoi lasciando la squadra al suo destino. L'effetto comico è irresistibile: il livello linguistico degli allenatori spazia dall'ironico al letterario, al grottesco, delineando così una gamma di tipologie umane all'interno delle quali tutti ci riconosceremo almeno una volta. Sebbene bizzarre ed esilaranti, tutte le frasi raccolte in questa rubrica sono rigorosamente autentiche e originali. Invito i lettori a lasciare commenti o altre frasi originali sentite su un campo da calcio. Ed ora iniziamo:
  1. "Cacchione vieni avanti" urlava l'allenatore per far andare in attacco il proprio giocatore di 6 anni (categoria piccoli amici). Sensibilone, l'allenatore naturalmente
  2. "Gioca con la testa alta, non bassa ma alta, alta, alta ho detto..." allenatore a un bambino di 6 anni (categoria piccoli amici). Distinto, allenatore di classe
  3. "Dai che non sono nessuno..." urlava l'allenatore alla propria squadra categoria piccoli amici.Il primo ad avere paura è lui
  4. "Bambini facciamo cose semplici..." allenatore alla propria squadra di piccoli amici (6/7 anni) Non si capisce cosa volesse.
  5. "Quella roba è tua..." allenatore ad un bambino di 6 anni.Si sospetta che si riferisse alla palla
  6. "Ma cosa fai dormi? Dai svegliati..." urlava l'allenatore ad un bambino di 9 anni (cat. pulcini).Allenatore "sveglia"
  7. "Abbassati...alzati...allargati...stringi..."raccomandazioni ripetute più volte in una partita di pulcini(8/10 anni) dall'allenatore in panchina. Allenatore incontentabile
  8. "Hai fatto un tiro da zero a zero" allenatore ad un suo giocatore di 9 anni(pulcino).Povero bambino tirerà ancora?
  9. "Non c'è più centro campo, non c'è più centro campo" allenatore alla propria squadra di pulcini(8/10 anni). Qualcuno deve sentirsi in colpa?
  10. "Non mettiamo le palle per metterle..." allenatore ai propri giocatori cat. pulcini. Allenatore ottimizzatore
  11. "Giocala con logica..." allenatore ad un proprio giocatore di 10 anni. Cosa volesse dire è a noi ignoto
  12. "Mettila, mettila...e dopo averla messa...ma dove la metti(la palla)..." allenatore ad un bambino di 10 anni. Poteva dirlo lui...
  13. "Giocala...giocala...giocala..." allenatore ad un bambino di 10 anni che sta dribblando, il bambino non l'ha gioca e fa gol! Stare zitto no?
  14. "Prendi l'uomo...prendi l'uomo..." allenatore ad un bambino di 10 anni che era distratto durante un calcio d'angolo. L'uomo il bambino forse non l'ho trovava in campo
  15. "...guai a te se superi il centrocampo..." allenatore ad un bambino di 10 anni.Offensivista di natura...

30 settembre 2006

LA TATTICA 2

La prestazione tattica di ogni giocatore e di conseguenza di ogni squadra dipende da questi fattori:
  1. . le conoscenze tattiche
  2. . le abilità tattiche
  3. . le capacità tattiche

Le conoscenze tattiche

Esse riguardano:

  • 1. la conoscenza delle regole di gioco e la loro utilizzazione per la risoluzione dei problemi tattici
  • 2. la conoscenza dei sistemi di gioco e delle loro varianti, la padronanza del proprio sistema di gioco e delle misure più efficaci nei confronti del sistema di gioco dell'avversario.

3. la conoscenza delle regole tattiche applicate al gioco

4. la conoscenza dei rapporti reciproci fra condizione fisica, tecnica, tattica e qualità volitive

5. le conscenze teoriche dei processi percettivi, dell'analisi della situazione di gioco e delle soluzioni mentali.


29 settembre 2006

IL MIO INSEGNANTE

Ho conosciuto un uomo
Un uomo energico, vitale, dagli occhi fulgidi e pieni di luce.
Ho conosciuto un uomo.
Era circondato da bambini.Parlava loro con voce forte,timbrica,decisa.
I bambini lo ascoltavano rapiti aspettando che il tono lasciasse trasparire un'inflessione diversa, di distensione.Sapevano che presto li avrebbe fatti ridere.Avevano capito il gioco e le sue regole.
Piaceva la tensione che lui sapeva creare, faceva vibrare il loro stomaco, come le giostre che salgono verso l'alto e poi, all'improvviso, si lasciano cadere nel vuoto.Sapevano che dopo la salita arrivava una discesa inarrestabile, ma sicura e certa.
Ho conosciuto un uomo.
Amava giocare con i bambini perchè anche lui era un bambino.Possedeva la spontaneità,l'istintività,la malizia bonaria dei cuccioli,ma aveva la determinazione del capobranco.
Ho conosciuto un uomo.
Sapeva infondere passione e su questo costruì il suo mestiere.
Un mestiere spesso bistrattato,ma a cui non avrebbe mai rinunciato.
Ho conosciuto un uomo.
Un uomo semplice.
Un uomo grande.
Il mio insegnante.

VERDERAME

28 settembre 2006

Pensiero della sera

Le migliori palestre di formazione dei nostri giovani sono da sempre il campetto, la piazzetta e l'oratorio più vicini a casa. Se questi posti non ci sono più è colpa degli adulti, che non possono discolparsi attraverso l'iscrizione alla miglior scuola calcio del paese e/o regalando la play station















io 15 chili fa

PARLIAMO DI TATTICA 1

Possiamo definire tattica l'insieme delle teorie che regolano la disposizione e le funzioni dei giocatori in campo e sui moduli di gioco delle squadre. Da una attenta analisi di una partita di calcio possiamo costatare che una squadra si trova di solito in due situazioni di gioco:
  • fase di possesso palla
  • fase di non possesso palla

Queste fasi sottostanno a dei principi che costituiscono le regole fondamentali secondo le quali i giocatori, sia individualmente che collettivamente devono svolgere la loro attività durante le due fasi.

Principi tattici in attacco:

  1. mantenimento del possesso della palla
  2. adattamento alle caratteristiche dell'azione difensiva avversaria
  3. improvvisazione e sorpresa
  4. smarcamento
  5. superiorità numerica
  6. creazione degli spazi

Principi tattici in difesa:

  1. difesa della porta
  2. equilibrio difensivo
  3. temporeggiamento
  4. raddoppio
  5. marcamento
  6. takle

26 settembre 2006

IL GOAL

Molti pensano che il calcio sia uno sport stupido e ripetitivo, io invece penso che il calcio non sia solo uno sport ma anche un'esperienza di vita, una speranza di vita. Ho vissuto in carozzina una breve parte della mia vita e ho sofferto il dolore dell'inattività, vedevo i miei amici correre e giocare a calcio e l'unica cosa che potevo fare era sognare di essere li in mezzo al campo con loro. Ho sognato, ho lottato e mi sono alzato finalmente da quell'attrezzo e adesso gioco a calcio! Adesso quando entro in campo l'emozione sale alle stelle perchè so che quello che sta per succedere non è un sogno, non è un imbroglio della mente è realtà è verità!Come faccio a non amare questo sport? Come faccio a fare a meno di questo sport? L'unica cosa che mi manca è essere così bravo da poter un giorno gridare a squarciagola: GOAL

Davide RUSCA

GOAL

Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l'amara luce.
Il compagno in ginocchio che l'induce,
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla, unita ebrezza, par trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l'odio consuma e l'amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere,
l'altro, è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa, egli dice, anch'io son parte.

Umberto Saba

24 settembre 2006

Amo e Odio il calcio

Amo il calcio
amo giocarlo
amo discuterne
amo studiarlo ed insegnarlo
odio il calcio
odio l'affare del calcio
odio il pettegolezzo del calcio
odio il tifo da stadio
amo ed odio il calcio

21 settembre 2006

BRAVI RAGAZZI !!

Si sono dimenticati di noi!
Noi chi? Noi quelli del Settore Giovanile!
Noi quelli che per due cocomeri e un peperone tutti i fine settimana portano sui campi di calcio circa 600mila bambini dagli 8 ai 16 anni per farli divertire e farli crescere.
Noi quelli che ricevono impropreri dai genitori perchè sbagliamo le formazioni.
Noi quelli che vengono rimproverati dai famigliari perchè li trascurano.
Noi quelli che vengono sgridati dai "GRANDI" di:
  • non fare più la tecnica di base
  • pensare solo a vincere
  • formare dei mammoni
  • fare troppa tattica
  • e di, questa è stata l'ultima, non insegnare più a marcare ad uomo

Ma chi si è dimenticato di noi?Le persone e le istituzioni che sovraintendono e gestiscono questo sport, il nostro sport: IL GIOCO DEL CALCIO.

Ma si sono dimenticati di fare cosa? Semplice! Si sono dimenticati di ringraziarci e di dirci quanto siamo stati BRAVI nel formare dei giocatori e degli uomini che questa estate hanno vinto IL CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO!!

NON ci aspettavamo titoli a nove colonne

NON ci aspettavamo titoli nobiliari

NON ci aspettavamo medaglie

NON ci aspettavamo premi in denaro

CI ASPETTAVAMO SOLO UN BRAVI RAGAZZI!! Voi siete la nostra forza-Voi siete la Scuola Calcio che tutto il mondo ci invidia-Voi siete il nostro fiore all'occhiello-SIAMO orgogliosi di voi!!

SIGNORI CI ASPETTAVAMO SOLO UN BRAVI RAGAZZI!!!

p.s. : Posso vivere due mesi di un bel complimento (Mark Twain)

08 settembre 2006

LETTURA CONSIGLIATA


SIETE DAVVERO SPORTIVI?

Applaudite il buon gioco di entrambe le squadre. Non demolite nè istigate gli avversari. Non insultate i compagni che fanno un errore. Congratulatevi in egual misura con gli avversari e con i compagni.
DIVERTITEVI.

I GENITORI E IL CALCIO



Durante una partita di calcio, l'allenatore chiama da parte uno dei suoi giocatori, otto anni appena compiuti, e gli dice:"Davide ricordi cosa abbiamo detto dello spirito sportivo?" "si mister", risponde il bimbo. "Quindi sono sicuro che sai che quando l'rbitro fischia un fallo, non si deve discutere, lanciargli delle maledizioni, insultarlo o dargli del cornuto". Il bambino annuisce serio. "E quando ti faccio uscire, così che un altro bambino abbia la possibilità di giocare, non è corretto gridare al tuo allenatore -pezzo di idiota- vero Davide?. Il bambino annuisce di nuovo. "Bene Davide allora adesso va e spiega tutto questo a tuo padre."

07 settembre 2006

L'OBIETTIVO DELL'ALLENATORE DEL SETTORE GIOVANILE

Per far ottenere i migliori risultati ai propri allievi nel minor tempo possibile l'ALLENATORE DI SETTORE GIOVANILE dovrebbe concentrare la propria azione su i seguenti punti:
  1. far acquisire ai propri allievi un perfetto e dinamico controllo del pallone
  2. far in modo che i propri allievi possano vincere a livello difensivo il confronto con l'avversario
  3. far in modo che i propri allievi sappiano superare l'avversario da soli o con l'aiuto dei compagni di squadra
  4. fare in modo che la propria squadra crei il maggior numero possibile di occasioni da rete

04 settembre 2006

A GIACINTO FACCHETTI

"te me paret el Facchetti
te ve su e giò come lu
te se dester come lu
te ghe la riga come lu
te segnet come lu
...te paret el Facchetti...
ma ghe nera minga come lu
fort come lu
generus come lu
signur come lu
vuria ves come el FACCHETTI"
g. rusca

02 settembre 2006

Da SPLENDORI E MISERIE DEL GIOCO DEL CALCIO di E.GALEANO

ROBERTO BAGGIO
...IL CALCIO DI ROBERTO BAGGIO POSSIEDE UN MISTERO:LE GAMBE PENSANO PER CONTO LORO, IL PIEDE SPARA DA SOLO, GLI OCCHI VEDONO I GOL PRIMA CHE QUESTI SI MATERIALIZZINO...

VACANZA AD AMSTERDAM


IO E MIO FIGLIO AL RIJKSMUSEUM...prima di andare allo stadio...

VACANZA AD AMSTERDAM


IO E MIA MOGLIE ALLA RICERCA DEL RIJKSMUSEUM...casualmente ci siamo ritrovati allo stadio...

22 agosto 2006

PROPOSTE PER LO SVILUPPO DELLA PERCEZIONE DELLO SPAZIO

  1. Passaggio a dieci. Materiale: palla n.4; Campo e giocatori: il numero dei giocatori,a seconda dell'età degli allievi e della forza del loro lancio ne consigliamo comunque non più di 8; misure del campo 24x12 mt. Scopo del gioco: si tratta di passare il pallone per dieci volte tra i giocatori della stessa squadra. Durata del gioco: quando i bambini hanno raggiunto un buon livello si possono proporre tempi da 5/6 minuti. Due regole importanti: a)rispetto dell'avversario, è proibito provocare contatti; b)rispetto dei limiti del terreno;
  2. Passaggio a dieci a zone. Il campo deve essere un quadrato diviso in quattro quadrati; il numero ideale di giocatori è 16 (4per zona, due di una squadra e due di un'altra). Regole: a)i giocatori di una stessa squadra devono farsi 10 passaggi consecutivi lanciando la palla da una zona all'altra; b)sono concessi i passaggi all'interno della propria zona, che però non sono conteggiati nel totale dei passaggi effettuati, ma hanno uno scopo tattico;
  3. Passaggio a dieci con un numero limitato di giocatori (3contro3 o 4contro4). Questo gioco permette l'applicazione delle diverse acquisizioni ottenute nel corso delle situazioni precedenti. Bisogna ricordare agli allievi la necessità di rispettare le distanze tra i giocatori e di non concentrare l'attenzione unicamente sulla palla.

NOTE:

  • Far prendere coscienza ai bambini del fatto che la disposizione naturele di un gruppo di quattro giocatori è il quadrato, e per un gruppo di tre giocatori il triangolo;
  • Tentare di far interiorizzare questa struttura e di farla rispettare durante il gioco, malgrado gli spostamenti necessari.

20 agosto 2006

ANALISI DELLE PRINCIPALI DIFFICOLTA' NELL'INSEGNAMENTO DEL GIOCO DEL CALCIO

Prendiamo in esame solo le difficoltà che frenano il progresso dei giovani giocatori.
  • il problema riguardante gli aspetti relazionali del gioco
  • il problema riguardante la percezione e la strutturazione del proprio spazio di azione da parte di ogni giocatore
  • il problema della coordinazione oculo-segmantaria per arrivare a controllare con i piedi la palla

Per i primi due punti bisognerà insegnare ad ogni giocatore a:

  • tner conto delle condizioni stabili rappresentate dal campo e dalle sue particolarità: limiti, reti, tracciati specifici.
  • situarsi in rapporto ai propri compagni, agli avversari e alla palla.
  • valutare con precisione la traiettoria della palla, ei movimenti dei propri compagni

Per quanto riguarda l'ultimo punto le difficoltà analizzate riguardano le gestualità come:

  • il tiro
  • controllo del pallone utilizzando al minimo la vista
  • controllo dell'equilibrio unipodale
  • controllo con il piede di un pallone passato da un compagno

Questi problemi saranno affrontati in modo dettagliato, cercando di trovare soluzioni pratiche utilizzabili sul campo, nei prossimi post

19 agosto 2006

UN BUON ALLENATORE

Un buon allenatore è colui che sa mostrare ai propri giocatori ciò che potranno divenire, anzichè ciò che sono

16 agosto 2006

LA RESPONSABILITA' PEDAGOGICA DELL'ALLENATORE DI CALCIO GIOVANILE

La responsabilità pedagogica è impegnata al di là del campo da calcio.
L'allenatore dovrebbe conoscere e tener conto dei problemi specifici (biologici, fisici e sociali), posti dallo sviluppo di ogni bambino.
L'allenatore dovrebbe cogliere le possibilità di sviluppo del bambino e adattare l'allenamento in funzione della sua individualità. Per facilitare la riuscita del bambino, accrescere il suo piacere nella pratica sportiva e ridurre il numenro di abbandoni evitando la specializzazione precoce.

20 luglio 2006

Il ruolo dell'allenatore-educatore nel settore giovanile calcistico

Vediamo innanzitutto quali sono le competenze che deve possedere chi allena i giovani calciatori. Direi che necessariamente deve sapere e saperfar fare; deve da una parte conoscere la materia, cioè sapere che cos'è il gioco del calcio e al tempo stesso saper trasmettere, insegnare, far imparare, deve sapere come comunicare ai giovani. Purtroppo non sempre le persone che conoscono la materia si dimostrano capaci di sviluppare il saper far fare, invece la questione del come si trasmette ciò che si conosce è determinante. A questo proposito occorre fissare un punto fondamentale: il metodo di lavoro è sempre imposto dal soggetto educante, il che vuol dire che se lavoro con i bambini dovrò tenerne conto. La situazione che mi trovo ad affrontare potrebbe essere schematizzata nel modo seguente:
bambini che giocano a calcio
non sono piccoli professionisti dimensione ludica attività sportiva
dimensione agonistica
dimensione competitiva

Eccedere in uno di questi fattori snatura il processo

Abbiamo di fronte dei bambini che come tali vanno rispettati e dobbiamo tener conto delle varie dimensioni che interessano il gioco nll'età evolutiva senza eccedere in un'unica direzione. A questo punto è necessario fare una seconda osservazione di notevole importanza: la relazione allenatore educatore- giocatore rappresenta al tempo stesso una condizione e una risorsa. Che la relazione sia qualcosa d'importante nell'apprendimento, oltre a constatarlo nella nostra esperienza quotidiana, ci viene anche confermato dalle teorie psico pedagogiche. L'aspetto tecnico e quello relazionale non sono due realtà separabili perchè imparare non è una questione solamente cognitiva, ma è al tempo stesso cognitiva e affettiva: conoscere e apprendere necessitano dell'energia affettiva che diventa come una colla che permette di aderire a ciò che si sperimenta, che altrimenti diventerebbe qualcosa di labile, provvisorio. E' ovvio che se il bambino sta bene con sè e con gli altri apprende maggiormente e che se io non dispongo della risorsa capacità di relazione è difficile incidere in maniera significativa. Rispetto a questo discorso possiamo renderci conto di come procedono le cose attraverso alcuni indicatori, che sono:
  • sentirsi a proprio agio o a disagio
  • fiducia o paura di sbagliare
  • rispetto o non rispetto delle regole

L'osservazione ci permette di cogiere attraverso questi elementi ciò che il ragazzo vive dal punto di vista affettivo, e di conseguenza quanto il ragazzo sta imparando.

Possiamo trarre delle conclusioni: le competenze dell'allenatore-educatore dei giovani calciatori, alla luce di quanto esposto, non saranno più semplicemente SAPERE E SAPER FAR FARE, MA SOPRATTUTTO SAPER ESSERE IN RELAZIONE. IL PRESUPPOSTO DA CUI PARTIAMO E' CHE S'IMPARA NELLA RELAZIONE.

18 luglio 2006

come costruire una seduta di allenamento nel settore giovanile calcistico

Esaminiamo innanzi tutto le fasi che compongono una seduta di allenamento:
  1. Gioco libero o gioco iniziale
  2. Situazioni e giochi con tema tecnico
  3. Lavoro analitico con tema tecnico
  4. Partite a tema
  5. Gioco libero

Questo schema rappresenta semplicemente una traccia di lavoro che può e deve essere necessariamente modificabile ed adattabile a seconda degli allievi che abbiamo di fronte e delle proposte che intendiamo realizzare.

Nella stesura della seduta alcuni suggerimenti possono essere dati provocando un sensibile miglioramento didattico. Elenchiamoli:

  • definire un tema e comunicarlo agli allievi
  • osservare come i ragazzi lo elaborano ed intervenire con correttivi
  • inserire le giuste pause e richiedere ordine e attenzione in campo
  • proporre lavori divertenti e con il giusto grado di difficoltà
  • evitare le file lunghe, favorire proposte in cui tutti hanno un ruolo attivo

Affrontiamo ora una ad una le varie fasi della seduta di allenamento.

1. Il gioco libero

per gioco libero si intende il gioco che non prevede indicazioni. Gli allievi vengono divisi in squadre che si affrontano senza particolari tatticismi o costrizioni, rispettando ovviamente il regolamento ed impegnandosi attivamente. Il gioco libero ha il pregio di stimolare il piacere di allenarsi. Si potrebbe anche dire che partiamo dal gioco perchè siamo convinti che il gioco insegna a giocare. Il gioco libero deve essere veramente libero cioè privo di prescrizioni: in questa fase non bisogna intervenire perchè altrimenti si rischia di condizionere le scelte dei giocatori, mentre quello che vogliamo è proprio il contrario, e cioè favorire l'iniziativa personale.

2. Situazioni e giochi

la situazione è un mezzo per sviluppare il pensiero tattico individuale (tutto quello che devo o non devo fare in una determinata situazione di gioco) e il pensiero tattico collettivo. Si tratta quindi di momenti particolari di gara con la presenza di almeno un avversario. La situazione prevede sempre un'alternanza tra attacco e difesa e per questo serve a:

  • verificare la capacità di adattamento del giocatore
  • affinare la capacità di comunicazione all'interno del gruppo
  • osservare come il ragazzo utlizza le abilità tecniche
  • verificare il livello di efficacia delle iniziative individuali e collettive

3.Il lavoro analitico con tema tecnico

il lavoro tecnico ha lo scopo di migliorare il rapporto che l'allievo ha con l'attrezzo palla. Si tratta di perfezionare il rapporto corpo palla fornendo dei rinforzi per arrivare ad una padronanza della tecnica di base che ci consenta di affrontare le situazioni di gioco nel migliore dei modi. I tempi di lavoro in questa fase non devono superare i 20 minuti, facendo molta attenzione a variare continuamente le proposte e ad alternare lavori più facili ad altri in cui l'allievo incontra maggiori difficoltà.

4. Le partite a tema

per partite a tema si intendono quelle partite in cui l'allenatore condiziona il gioco con l'avvenuta realizzazione di un tema. E' un modo per svolgere in forma tattica collettiva quello che prima è stato affrontato nella situazione in cui veniva sollecitato lo sviluppo della tattica individuale. La partita a tema, utile per migliorare gli aspetti comunicativo relazionali del gioco di squadra, serve per una verifica degli apprendimenti prodotti dalle attività realizzate nelle fasi di lavoro precedenti.

16 luglio 2006

Il mio manuale per insegnare calcio

L'importanza dell'insegnamento della tecnica calcistica nel settore giovanile

Sotto il nome di tecnica calcistica vengono compresi tutti i movimenti, con e senza palla, che più frequentemente si manifestano durante la gara. Ovviamente è di fondamentale importanza che un giovane calciatore sia abile nel trattare il pallone, nell'arrestarlo, nel calciarlo, nel saperlo manovrare affinchè il giocatore stesso possa risolvere efficacemente le situazioni di gioco. Da un punto di vista didattico la tecnica viene suddivisa in:
  • tecnica di base
  • tecnica applicata

la tecnica di base riguarda esclusivamente il contatto giocatore palla, mentre la " tecnica applicata" può essere considerata la tecnica di base applicata ad una situazione di gioco. In altre parole la tecncica applicata non è altro che il comportamento o l'atteggiamento necessario perchè la singola prestazione del giocatore risulti utile ed economica.

La tecnica di base si può suddividere in sette gesti. ecco la classificazione:

  1. Calciare il pallone (passaggio-tiro)
  2. Ricevere il palone
  3. Guida della palla
  4. Contrasto
  5. Rimessa laterale
  6. Gioco di testa
  7. tecnica del portiere

L'insegnamento della tecnica di base deve essere sempre parte integrante dei programmi di allenamento dell'istruttore di settore giovanile. Negli ultimi tempi si sta discutendo su un approcio alla tecnica di base di tipo didattico metodologico. Mentre alcuni allenatori preferiscono insegnare la tecnica attraverso la metodologia denominata: PER MODELLI, altri preferiscono il metodo SITUAZIONALE. La differenza sostanziale sta nel fatto che il primo metodo tende all'insegnamento di una gestualità precisa e avulsa dalla situazione di gioco, la seconda mira ad insegnare una gestualità che sia più umo stile personale e quindi un'interpretazione individuale della tecnica inserita in una reale situazione di gioco.

14 luglio 2006

Il calcio italiano : Campioni del mondo

Perchè scelgo il calcio a 7 per le categorie pulcini ed esordienti

Giocando 7 contro 7 in campo ridotto, rispetto all'11 contro 11 su campo grande nelle categorie PULCINI ed ESORDIENTI accade che:
  • si tocca la palla più volte
  • si fanno più tiri in porta e quindi anche il portiere è più sollecitato
  • ci sono più gol
  • ci sono più capovolgimenti di fronte
  • le azioni sono più veloci

questi fatti determinano che:

  1. si partecipa maggiormente, anche quando non si è coinvolti direttamente nel gioco
  2. ci sono meno pause e quindi è diverso anche l'impegno fisico
  3. in generale tutti i giocatori, durante la partita devono prestare maggiore attenzione al momento degli eventi
  4. maggior divertimento
  5. un'organizzazione tattica facilitata
  6. maggior equilibrio tra la valenza fisica e tecnicca

questi aspetti sottolineano il perchè bambini di 10/11/12 anni debbano necessariamente giocare un calcio adatto alle loro caratteristiche. Sarebbe utile ora impostare una discussione in merito e, dati alla mano, valutare tra tutti gli operatori del settore dell'attività di base i pro e i contro della proposta del calcio 7 contro 7. Attendo vostri commenti. ciao a tutti!

13 luglio 2006

per fare gruppo impariamo dalle anatre

1.quando un'anatra batte le ali crea un innalzamento per quella che segue. volando in formazione a V l'intero stormo aggiunge il 71% in più di autonomia che vola da sola.
Lezione:Le persone che condividono una direzione comune ed un senso di comunione possono arrivare dove sono diretti più velocemente e facilmente poichè viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro.
2.ogniqualvolta un'anatra fuoriesce dalla formazione sente immediatamenteil peso e la resistenza del volare da sola e rapidamente ritorna in formazione per avvantaggiarsi del potere di innalzamento dell'anatra di fronte
Lezione:Se abbiamo abbastanza senno quanto un'anatra, staremo in forazione con chi è diretto dove vogliamo andare e saremo disposti ad accettare il loro aiuto così come ad aiutare gli altri a nostra volta.
3.quando l'anatra che conduce è stanca, si porta nel retro della formazione ed unìaltra anatra vola nella posizione di punta.
Lezione:E' produttivo fare a turno nei compiti difficili e nel condividere la lidership. Con le persone, come con le anatre, siamo indipendenti l'uno dall'altro.
4.le anatre in formazione starnazzano da dietro per incoraggiare per incoraggiare quelle davanti a mantenere la velocità.
Lezione:E' importante assicurarsi che il nostro starnazzare da dietro sia incoragiante!
5.quando un'anatra sta male , o è ferita o viene abbattuta, due anatre lasciano la formazionee la seguono nella discesa per aiutarla e proteggierla. Rimangono con lei fino a quando può di nuovo volare o muore. Dopodichè si levano in volo con un'altra formazione o raggiungono lo stormo.
Lezione:Se abbiamo abbastabza senno quanto le anatre, anche noi saremo uniti sia nei momenti difficili sia quando siamo forti.

12 luglio 2006

Poesia per Pessotto

A Gianluca
Il terzino voleva volare sulla fascia per un'ultima volta.
Il terreno sul quale muoversi assomigliava a un campo di tegole.
Gli avversari non avevano tacchetti e parastinchi da opporre
ma problemi umani.
Solo la signora nera ad aiutarlo
Con il suo mantello lo avvolse
e lo prese con sè.
Gli fece vedere il buio.
Il buio che annulla i colori della vita.
Il buio che ti lascia solo
senza porta di riferimento.
L'unico modo per liberarti di lei è volare.
Volare verso ... l'AMORE.

La giornata di oggi

oggi è stata una bella giornata perchè Gianluca ha sorriso

Questo sono io

In questa foto scattata un anno fa sono con mio figlio al museo del louvre