30 novembre 2009

MARUT

MARUT
Ha undici anni Marut – occhi grandi, denti bianchi, sorriso splendido – ha vissuto e visto tante cose, che potrebbe scrivere un bel libro di memorie. Marut è rumeno di etnia rom, e ha trascorso metà della sua vita sulla strada. Ha dormito in un furgone, in una baracca, all’aria aperta. Ha mendicato con i genitori in Spagna e in Italia, in Francia e in Portogallo. Ha visto distruggere la sua baracca, è stato aggredito dalla polizia italiana, spagnola, francese e portoghese. Ha sentito, da sotto una coperta, come suo padre veniva picchiato per aver difeso lui e la sua famiglia, ha visto soffrire dei bambini perché non avevano le medicine, ha conosciuto la paura degli zingari quando il loro accampamento è stato dato alle fiamme. Ma Marut ha resistito. E ha ora, finalmente, trovato in questo campo nomadi quella tranquillità che lo ha portato a desiderare di fare il calciatore e io vorrei raccontarvela! Eccola:
Marut, il figlio maggiore di una famiglia Rom numerosa, che con mamma Maryam e papà Mohamed vive nella piazzolla di sosta di una zona attrezzata per Zingari, di una città, che per questioni di privacy non citerò, vicino a Milano, sogna di diventare un campione di calcio. Il ragazzo, oggi 11enne, vive nel “Villaggio” con altri Bambini e giocano a calcio tutto il giorno, quando Marut non è obbligato, dai suoi genitori, ad andare a scuola. Fin da quando aveva appena 6 anni, a differenza della maggior parte dei bambini della sua età che fanno ben altro e non per colpa loro! Mourad non desidera diventare un uomo libero da tutto e da tutti come suo padre (che non si sa bene che cosa faccia), lui vuole fare il calciatore. Il calcio non è semplicemente un divertimento, ma una vera passione e la sua professione da sogno.
Marut e i suoi amici hanno formato addirittura due squadre, che prendono il nome di due famose formazioni calcistiche della terra d’origine della sua famiglia: la Romania. Una l’hanno chiamata Dinamo e l’altra Steaua. Si sono fatti anche le maglie una, quella che indossa Marut è della Dinamo, ed è completamente rossa , l’altra, dello Steaua, è di colore bleu e rossa. Lui indossando quella della Dinamo mostra chiaramente la sua preferenza e denota la sua appartenenza alla rispettiva squadra . Il ragazzo ripete spesso: “Giochiamo tutti i giorni a pallone e noi della Dinamo vinciamo sempre!” così racconta con entusiasmo, mentre parla del suo argomento preferito.
Marut sogna di poter diventare un giorno proprio come Marius Niculae, il capitano dell’originale squadra: Dinamo di Bucaresti. “Niculae è bravissimo, un vero goleador!” sostiene il ragazzo “Segna sempre tanti gol, la squadra vince sempre(?) proprio grazie a lui!”.
Marut, che ora frequenta la prima media nella scuola dove insegno, racconta dei suoi allenamenti giornalieri per migliorare le sue capacità e rinforzare i suoi muscoli. Il ragazzo è noto fra gli amici del “villaggio” per essere un ottimo giocatore di calcio e quando è in “casa”(roulotte) non si perde alcuna trasmissione calcistica in televisione (hanno la parabolica e vedono tutti i canali satellitari). Rimane incollato allo schermo quando c’è una partita, specialmente se gioca la sua squadra preferita. In un colloquio a scuola ho conosciuto la madre e lei mi raccontato della passione di Marut con un sorriso: “Marut è bravo bambino, lui ha solo difetto del pallone. Lui gioca tuto giorno con pallone. Lui gioca con altri bambini con pallone fatto di pezza e legato con sacchetti di spesa”. Pallone fatto di pezza e legato con i sacchetti di plastica? Sono incuriosito e il giorno successivo chiedo a Marut di farmi vedere il pallone con il quale gioca con i propri amici e lui il giorno seguente me lo porta a scuola e me lo fa proprio vedere. Io cerco di prenderglielo dalle mani e lui non lo molla neppure un secondo, lo tiene stretto tra le sue mani e ripete continuamente: “bello, bello eh prof? è proprio bello!” Ha ragione è fantastico è un oggetto misto di plastica e pezza, grosso come un pallone numero quattro. Penso che non rimbalzi visto da cosa è composto, ma la cosa bella è che tutto colorato e pieno di nodi. Altro particolare: emana una puzza di cavoli marci stomachevole, è inavvicinabile!
Sul piano internazionale, Marut ammira anche Kaka, l’atleta brasiliano che al momento gioca per la squadra di calcio del Real Madrid (con la maglia numero 8). “Mi piacerebbe diventare come Niculae o come Kaka e ce la metterò tutta per realizzare il mio sogno!” conclude con un sorriso il ragazzo.
L’altro giorno sono andato al suo “villaggio” e gli ho portato un paio di palloni di cuoio nuovi fiammanti. Tutti i bambini mi hanno fatto festa hanno preso i palloni e li guardavano con ammirazione e se li passavano l’un l’altro come se fossero preziosi. Quando ho chiesto loro di fare una partita hanno messo da parte i bei palloni hanno tirato fuori la loro palla di –stoffacelofanata- e via a giocare. Che bello vedere quei bambini scalzi correre dietro a quel pezzo di stoffa tutto pieno di riflessi colorati.
Vai Marut il primo campione di pallacelofanata!
* Il nome del bambino è stato cambiato per proteggere la sua privacy.