11 settembre 2009

GIANLUCA

Gianluca
Gianluca è un bimbo dagli occhi verdi molto grandi, curiosi e sospettosi. Guarda il pallone rotolare sul prato con un'attenzione particolare come se volesse contare il numero degli esagoni che ne avvolgono la superficie. Già si immagina campione di serie A, si vede giocare con i più grandi negli stadi più importanti. È ancora un Pulcino e gioca con i suoi piccoli amici. Vuoi mettere la bellezza di sfidarli tutti in interminabili uno contro uno in un allenamento vero? Vuoi mettere la bellezza di sfidarli su un campo regolamentare di calcio e non nel cortile di casa? Qui si che c'è soddisfazione! Qui si che c'è divertimento! Vuoi mettere fare un campionato vero con le magliette tutte colorate, contro degli avversari veri e alla presenza di un arbitro vero?
Tutto è iniziato così per Gianluca. Non pensava di certo, a otto anni, di entrare un giorno nell'almanacco dei giocatori della storia del calcio, di vincere scudetti e coppe dei campioni e di indossare persino la maglia della Nazionale. Suo padre gli aveva instillato la passione per il calcio. Alla domenica lo portava allo stadio di Como dove giocavano gli “azzurri lariani” e li si divertiva un mondo nel vedere quei lunghi passaggi dei giocatori che mandavano la palla addirittura a finire nelle acque del lago.
Il bimbo predilige correre dietro al pallone che perdere tempo a guardare gli altri che giocano e si divertono, così allo stadio lui si porta il pallone e gioca da solo, gioca e si diverte!
Viene notato da me mentre gioca nella squadre di Albate. È una giornata di Settembre giochiamo, io allora allenavo gli esordienti del Calcio Como, al comunale di Albate contro l'Albatese. Dopo dieci minuti vinciamo uno a zero e l'arbitro assegna all'Albatese un calcio di punizione, la palla è posizionata dall'arbitro a circa venticinque metri dalla nostra porta. Attorno alla palla si forma un cappanello di ragazzini da dove fuoriesce un piccoletto con la palla in mano, senza parlare la piazza per terra e indietreggia per prendere la rincorsa. Mi chiedo: “non vorrà mica tirare?” Tira! Parte la rincorsa, calcia di destro una "botta" incredibile che si insacca proprio all'incrocio. Gol uno a uno. Io e il mio accompagnatore il sig. Rustignoli ci guardiamo negli occhi e ci capiamo subito, questo è da seguire! Durante la partita lo osserviamo: è un centrocampista centrale, corre come un matto per tutto il campo e , per la sua età, ha un tiro micidiale. Ha poi un innato senso del gol, infatti dopo cinque minuti ci fa un altro gol! È deciso lo convochiamo per martedì ad Orsenigo! Il lunedì seccessivo il ragazzo viene preso e inserito nella squadra esordienti del Calcio Como, facendo poi tutta la trafila nelle giovanili e ottenendo i risultati sognati!
GIANLUCA ZAMBROTTA
Dotato di un fisico potente e resistente, è cresciuto nelle giovanili del Como e nei primi anni della sua carriera ha ricoperto ruoli offensivi come esterno di centrocampo o ala.
L'esordio nel mondo del calcio professionistico è avvenuto nel 1994 nella sua città natale. Zambrotta è rimasto per tre stagioni al Como, giocando in Serie B e in Serie C1.
1997-1999: Bari [modifica]
Nel 1997 è passato al Bari, dove a 20 anni ha esordito in Serie A il 31 agosto 1997 in Bari-Parma (0-2).
Con la squadra pugliese si è messo in luce sia per le sue ottime qualità tecniche che per le sue qualità tattiche. Nella formazione barese veniva impiegato da jolly d'attacco o da esterno di centrocampo. Zambrotta ha disputato 2 ottime stagioni con il Bari, tanto da guadagnarsi la chiamata in Nazionale e l'attenzione dei grandi club.[3]
1999-2006: Juventus [modifica]
Nella stagione 1999-2000, a 22 anni, è passato alla Juventus. Nel 2002 l'allenatore Marcello Lippi lo ha impiegato per la prima volta come terzino sinistro, e in seguito la scelta si è rivelata permanente perché Zambrotta si è espresso subito ad altissimi livelli,[4] diventando uno dei migliori interpreti del suo nuovo ruolo. Il suo controllo di palla in corsa, la sua abilità tattica, sia offensiva che difensiva, lo hanno fatto diventare un giocatore di livello mondiale in questo ruolo.
Sotto la guida di Lippi ha conquistato due scudetti (2002 e 2003). Nel 2003, dopo le grandi prestazioni in Serie A e in Champions League, dove ha perso la finale di Manchester ai rigori contro il Milan, è stato onorato con inserimento nella lista tra i contendenti al Pallone d'oro insieme ad altri compagni della Juventus.
Anche i due anni con Fabio Capello alla guida dei bianconeri, dal 2004 al 2006 sono stati molto proficui per Zambrotta, che ha vinto uno scudetto il primo anno e un altro sub-judice l'anno seguente per via di Calciopoli. A seguito delle decisioni della giustizia sportiva, tuttavia, il primo scudetto è stato revocato dalla CAF e il secondo assegnato all'Inter.
Il 21 luglio 2006, Zambrotta ha lasciato la Juventus a seguito delle vicende giudiziarie che hanno provocato la retrocessione della società torinese. A 29 anni ha deciso di andare a giocare in Spagna, acquistato dal Barcellona per 14 milioni di euro,[5] insieme al compagno della Juventus Lilian Thuram.[6]
Nel Barcellona è stato impiegato dal tecnico Frank Rijkaard prevalentemente come terzino destro. Ha disputato la prima partita con la nuova maglia il 13 agosto 2006 in amichevole contro i New York Red Bulls e ha esordito in partite ufficiali il 17 agosto 2006 in Supercoppa di Spagna nel derby con l'Espanyol, subentrando all'81° minuto a Puyol.[7]
Ha segnato il primo gol con la maglia blaugrana il 17 marzo 2007 in Recreativo Huelva-Barcellona 0-4[8] e si è ripetuto, sempre nella stagione 2006-2007 anche contro l'Atlético Madrid al Vicente Calderón, nella peggior sconfitta interna dell'Atlético (0-6),[9] e contro il Gimnàstic.
Durante la militanza nel Barcellona, nel dicembre 2006 è stato nominato presidente onorario del Como.[10]
Dopo un insistente circolare di voci di calciomercato durato per alcuni mesi, il giocatore ha lasciato il Barcellona il 31 maggio 2008 per approdare al Milan per la cifra di 9 milioni di euro più altri 2 nel caso in cui il Milan concludesse il campionato 2008-2009 almeno al terzo posto.[11][12]
Ha esordito in partite ufficiali con la maglia rossonera il 31 agosto 2008 in Milan-Bologna 1-2, prima giornata della Serie A 2008-2009. Il 21 settembre 2008 ha segnato il suo primo gol ufficiale con la maglia rossonera nel posticipo della terza giornata di campionato contro la Lazio, realizzando al 35° minuto il 2-1 per il Milan (4-1 il risultato finale).

07 settembre 2009

PIX SCRIVE ALLA MADRE

Cara Madre,
avrei voluto salutarti meglio, avrei voluto parlare con te ma il tempo delle decisioni non me l'ha permesso. Avrei voluto e voglio dirti l’amore che ho nel mio cuore per te. Madre che mi hai messo al mondo è giunta l'ora di lasciarci e proprio in questo momento voglio dirti quanto ti amo.
Tu sei la Madre che mi abbracciava in ogni percorso della mia vita, mi prendevi per mano quando non sapevo dove andare e mi accompagnavi con la tua fermezza. Mi rialzavi tutte le volte che cadevo con quel sorriso così dolce che mi scioglieva il cuore e che faceva sembrare tutto più bello e semplice.Cerca di capire con il tuo grande cuore cara Madre il tuo avventuroso figlio, non è facile per me…lasciare il cuore di una madre che si strugge per suo Figlio che parte per sempre e mai tornerà. Soffro per il dolore che ti sto procurando, soffro per la sofferenza che ti arrecherà la solitudine, soffro perchè non si sentono le urla del mio cuore per te. Tu sei sempre lì con me, accanto a me! Tu Non mi lascerai mai, sarai sempre li in un angolo e mi guarderai, mi vedrai cadere e rialzare, mi vedrai sorridere, mi vedrai piangere e mi vedrai raggiungere traguardi e Tu, ne sono sicuro, farai il tifo per me…Hai reso la mia vita speciale con il suo amore, mi hai donato affetto e calore materno senza misura senza interesse e senza egoismo. Tu mi ami perchè sei mia Madre. Hai donato a me, al tuo figlio, tutto l'amore possibile, hai donato tutta te stessa e i tuoi sogni; a me hai sacrificato con gioia tutto quello che era necessario. Sei la stella della sera che brilla luminosa in cielo e mi rassicura sempre. La rugiada del mattino che accarezzerà il mio viso e mi donerà il sorriso mi ricorderà che esisti e che mi aspetti. Grazie Madre, quello che posso dirti è solo un umile grazie. Queste parole tienile per te e tienile sul cuore e quando avrai voglia di sentire l'amore che tuo figlio prova per te leggile e non ti sentirai sola.
Con tanto affetto Tuo figlio Pix”