19 gennaio 2007

RUBRICA: ALLENATORI NEL PALLONE 8

106. "Con i compagni, con i compagni, giocala con i compagni" allenatori ad un proprio allievo di 13 anni, il quale rispondeva a tono:"e con chi la devo giocare mister?" SENZA PAROLE!
107. "Stai alto Giovà, stai alto Giovà" alenatore ad un proprio allievo di 14 anni. Quanto alto un metro, due metri oppure tre? Bisognerebbe dotare l'allievo di un altimetro;
108. "Voi siete nati nella barbagia per questo non sapete soffrire" allenatore durante l'intervallo di una partita alla propria squadra di giovanissimi che stava perdendo. Se i suoi allievi fossero nati veramente in Barbagia saprebbero cosa vuol dire: sofferenza! L'allenatore comunque non sa quale differenza ci sia tra Barbagia e cotone idrofilo.
109. "Si arbitro oggi sono arrivati i Re Magi: Oro, Incenso e ...Rigori" allenatore all'arbitro dopo che questo aveva assegnato alla squadra avversaria due rigori.Spiritoso e sarcastico, ma come dargli torto?
110. "Dai, DAI, DAI, DAI..." allenatore per incitare la propria squadra di giovanissimi. Verrebbe voglia di completare la frase con un:"...dagli una spinta...dagli una spinta..."
111. "Oh ma cosa continui a tirare, cos'hai la tiroide?" allenatore ad un proprio allievo di 13 anni dopo che questo aveva tirato in porta per la terza volta per la terza volta consecutiva. Be la tiroide il bambino ce l'ha di sicuro è l'allenatore che non ha un vocabolario;
112. "Oh... oh...se la davi li non la volevi dare là..." allenatore ad un proprio allievo di 15 anni. Non riusciamo a capire! Ma se la dava là lui sarebbe stato zitto lì? Ma?!
113. "si si per vedere un tuo gol quest'anno andiamo tutti quanti a chi l'ha visto" allenatore ad un proprio giovanissimo di 14 anni. E "a chi l'ha visto" trovavano lui che stava cercando se stesso;
114. "Voi tre scaldatevi entrambi" allenatore ai componenti della propria panchina (14 anni). Non si è alzato nessuno, si sono buttati per terra ridendo come matti...
115. "Si si giochiamo per sperare..." allenatopre alla propria squadra di esordienti. Sperare di fare che? che l'anno prossimo la squadra cambi allenatore? Speriamo per loro...
116. "Dobbiamo giocare come i BIGGHI" allenatore alla propria squadra di giovanissimi durante l'intervallo. I ragazzi domandarono:"mister ma chi sono sti BIGGHI?". Il mister rispose:"i campioni sono i Bigghi, ignoranti che non siete altro". Loro sarebbero gli ignoranti...lasciamo perdere...
117. "In profondità, in profondità devi giocarla in profondità!" allenatore ad un proprio allievo di 13 anni. Allenatore istruttore SUB
118. "Arbitro giochiamo a calcio non a calcioni" allenatore all'arbitro dopo l'ennesimo fallo della squadra avversaria. Spiritoso ma intempestivo ed espulso
119. "Allarga tutto, allarga tutto Antò ti ho detto di allargare tutto" allenatore ad un proprio allievo di 14 anni. L'allenatore forse soffre di claustrofobia
120. "Fabio Il calcio non è per signorine" allenatore ad un proprio giocatore di 13 anni. L'allenatore si è sbagliato doveva dire:"Fabio il calcio non è un gioco per sole signorine..."

16 gennaio 2007

RACCOMANDAZIONI AI GENITORI

NON SEI TU L'ALLENATORE!

Il comportamento del genitore nei confronti del proprio figlio, che pratica il gioco sport calcio, è di notevole importanza per l'entusiasmo che quest'ultimo riverserà nello svolgere l'attività stessa e per i risultati tecnico-educativi che il bimbo potrà ottenere in futuro. Per questo motivo possiamo ben dire che non è consigliabile una sua intromissione di natura tecnica. Il genitore dovrà infatti rendersi conto che suo figlio ha un bisogno naturale di divertirsi e questo non deve entrare in rotta di collisione con le sue ambizioni. Non è raro che chi un tempo è stato un campione mancato tenda ad opprimere il bambino con aspettative fuori misura, creando così i presupposti di un precoce abbandono dell'attività ludico sportiva. Altrettanto deleterio può essere un atteggiamento critico e rigido in seguito a qualche risultato scadente che inevitabilmente può capitare, perchè sentirsi sempre sotto esame oppure, pegio ancora, il venire estromesso, no giova alla serenità di un piccolo "atleta". Un altro consiglio da dare ai genitori di un giovane calciatore è quello di evitare nel modo più assoluto di fare confronti con altri compagni o avversari. Ogni bambino ha le proprie fasi di maturazione, con tempi molto diversi da soggetto a soggetto, necessarie per passare da uno stadio al successivo. Sarebbe un errore giudicare il bambino per il confronto con gli altri e non in base al suo personale grado di miglioramento. Il genitore, in definitiva, deve partecipare, nel senso di dimostrare interesse per il figlio che pratica 'attività sportiva, senza comunque intervenire in modo invasivo sull'attività stessa e sulle relazioni che il bambino istaura con il proprio allenatore e con i propri compagni.

LO SPOGLIATOIO DI RUSCA ALDINA


Grazie sorellona