17 maggio 2007

UN BRAVO ALLEDUCATORE

UN ALLENATORE SOTTO IL CAMPANILE di Don Alessio Albertini

Lo sport, dal punto di vista educativo, spesso viene considerato di serie B, rispetto ad altre attività che vengono proposte all'interno di un oratorio.
In apparenza potrebbe sembrare così perché la tradizione educativa ha dato maggior peso all'educazione attraverso la parola, oppure ha puntato alla formazione attraverso esperienze strettamente spirituali, ponendo in secondo piano ciò che faceva riferimento all'attività fisica; Invece, questa è uno strumento privilegiato per la trasmissione di valori, grazie all'elevato coinvolgimento fisico ed emotivo che la caratterizzano e che fanno vivere con grande intensità la proposta formativa diretta ai ragazzi.
Un altro punto a favore del valore della pratica sportiva è che questa si svolge nell'ambito del tempo libero, periodo nel quale possono insinuarsi abitudini poco costruttive, se non addirittura negative, dove gli aspetti peggiori della cultura contemporanea possono far breccia nella mente e nei comportamenti dei ragazzi.
Lo sport, invece, consente di incontrare valori positivi quali la capacità di saper soffrire, la disciplina, l'amicizia, l'attenzione alla salute, l'attenzione agli altri: valori che contrastano la superficialità che ci viene proposta dalla cultura dominante.
Un ulteriore supporto al valore educativo dello sport è fornito anche dalla sua dimensione sociale, perché è attraverso i suoi momenti formativi, le gare ad esso collegate, l'affiliazione ad una squadra, l'incontro con l'avversario… tutto concorre alla costruzione di una rete di relazioni che costituiscono una dimensione fondamentale per ogni ragazzo.
Questo è un elemento importante per i nostri giorni, in cui gli individui tendono ad isolarsi in gruppi sempre più ristretti e, a volte, sostenuti da legami pericolosi.
Infine, lo sport, attraverso le proprie proposte sportive e valoriali, oltre ad aprire la persona alla dimensione sociale, la porta anche a porsi delle domande circa i significati della vita.
Lo sport, quindi, viene inteso come elemento in grado di costruire persone vere, che sappiano affrontare in maniera matura le avversità della vita, grazie alla "palestra" ed ai valori che trasmette se inteso nella sua forma più sana ed educativa; ma in questo modo si differenzia dall'impostazione di tanti che attribuiscono all'attività sportiva una finalità soprattutto ludica, considerandola solo come un’attività che riempie il tempo libero.
Così si interpreta lo sport in oratorio come un servizio per far divertire, per rilassare, senza considerare che nel suo significato profondo esso ha invece una grande valenza educativa e pedagogica, per far divertire crescendo e far crescere divertendosi, imparando qualcosa su se stessi.
Le società sportive dell'oratorio potrebbero, allora, cominciare a spezzare il circolo vizioso dei "non luoghi", intesi come spazi poco o per nulla significativi dal punto di vista della costruzione dell'identità personale o dell'interpretazione della realtà.
Al contrario, lo sport in oratorio si presenta come un "luogo" significativo per l'aggregazione dei giovani, offrendo una opportunità di comunicazione e formazione, persone autorevoli e significative, attività educative importanti, chiavi di interpretazione della realtà e sistemi simbolici.
Se è vero che i giovani hanno bisogno di "maestri" e di "testimoni",una nuova alleanza tra il mondo dei giovani e quello degli adulti, proprio attraverso lo sport, può trasformarsi in un'esperienza nuova e significativa, in nome appunto dell'educazione rispetto alla tendenza diffusa che vede lo sport funzionale al divertimento oppure, da parte di tanti adulti, la fuga dall'educazione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Auguri di buon compleanno prof.!