07 maggio 2009

ALESSANDRO

Alessandro penso a lui e sorrido! Un bambino pieno di vita, di entusiasmo, sempre allegro e gaio. Sempre scherzoso con i compagni e con la battuta pronta con noi allenatori . Non per nulla il bimbo è nato a Roma e nella città eterna aveva passato dieci dei suoi dodici anni che aveva quando l'ho conosciuto. Li dove viveva libero, nella sua borgata, tutti i giorni andava a giocare a calcio al campetto. Su quel pezzo di terreno sterrato e sconnesso c'erano sempre pronte due squadre per affrontarsi in quelle partite interminabili da ventitrè a ventidue. A volte saltava anche la scuola, al pomeriggio, per finire una partita. Era ricercatissimo per due motivi diceva lui: primo perchè giocava in porta; secondo perchè era bravissimo in questo ruolo. Con me si vantava dicendomi che la sua squadra giocava sempre in due in meno perchè lui era troppo forte. Era una sagoma e sdrammatizzava sempre qualsiasi situazione. Ricordo quella volta che prima di una finale nello spogliatoio stavo preparando la partita e nel farlo mi ero fatto prendere un po' dall'enfasi del momento e per la verità più che caricare la squadra l'avevo un po' spaventata, allora lui se ne uscì con una delle sue battute: “Aoh misterr che giochiamo contro el Real Madrid oggi?” allora tutti ridendo, me compreso, andavamo in campo e...vincevamo! Era uno specialista con quelle sue battute sagaci, le tirava fuori così di getto e dove passava lui lasciava tutti sorridenti e divertiti. È un “84”, anno magico per i calciatori, ed è un portiere per vocazione. Suo padre diceva in romanesco: “questo mè nato coi guanti de portiere addosso!”. A proposito di suo padre: Alessandro aveva e spero che abbia ancora, un padre tifoso. Lo seguiva da tutte le parti: in Italia, all'estero, al chiuso, all'aperto, con la pioggia, con il sole, in auto e anche in bicicletta!! quel padre seguiva tutte le partite da dietro alla porta di suo figlio, sia al primo che al secondo tempo sempre dietro alla porta! Mi dava un fastidio incredibile e lo dava anche ad Allessandro, perchè da lì non si accontentava di vedere la partita ma faceva il suggeritore e allora: “Ale vai a destra, Ale vai a sinistra, Ale mettete de qua, Ale mettete de la!” Un tormento, una vera spina nel fianco. Un giorno Alessandro mi prese in disparte e mi disse: “a mister lei me deve aiutà, mio padre me sta a stressà è sempre dietro alla mia porta e non sta mai zitto, nun me fa concentrà! Ie deve dì qualcosa!” lo guardaI negli occhi e gli risposi che ci avrei pensato io a dirgli di starsene a casa e non venire per un pezzo a vederlo giocare. Lui allora riprese la parola dicendo: “no mister non le deve dì de stare a casa, se no a quello ie piglia un infarto, ie deve solo dì de non metterse dietro la porta perchè da lì me sta a rompè tre quarti de coioni!!”. Mi venne da ridere istintivamente ma mi ripresi subito e subito ripresi Alessandro per que suo linguaggio volgare e poco rispettoso. Gli avevo detto che suo padre faceva tutto questo per un eccesso d'affetto nei suoi confronti ecc ecc... Gli avevo detto quelle cose per proteggerlo e per non distruggere il rapporto tra lui e suo padre che mi sembrava veramente speciale ma nella realtà pensavo che Alessandro aveva ragione e che il padre dovesse darsi una calmata. Allora dissi ad Alessandro che avrei parlato con il padre e che se doveva per forza venire a vederlo che almeno si accomodasse in tribuna. La risposta di Alessandro fù ancora più divertente: “mister mio padre è una brava persona ma quando se tratta de me che gioco a calcio diventa paraculoico!” ridendo dissi ad Alessandro : “volevi dire che diventa paranoico?” lui non perse l'occasione per fare la battutona: “no mister volevo dì proprio quello che ho detto perchè mi padre quando parla de me che gioco a calcio deventa paranoico tendente al paraculo!!” che dire? Alessandro quanto mi manchi!!
Alessandro Boccolini (Roma, 14 luglio 1984)
Cresciuto calcisticamente nel Milan e nella Lazio, è stato prestato dalla società capitolina alla Viterbese nel 2003-2004 ed all'Alessandria, con cui ha vinto il campionato di Eccellenza, l'anno successivo. Nel 2005-2006 è stato acquistato a titolo definitivo dall'Ascoli, con la cui maglia ha esordito in Serie A il 14 maggio 2006 in Empoli-Ascoli 1-2.

1 commento:

MarcoO ha detto...

Io "conosco" un padre che fino 2 anni fa, sapendo di calcio e avendo avuto ruoli tecnici dava consigli al figlio, finché un giorno il figlio gli ha detto: basta papà capisco che lo fai per il mio bene ma io già seguendo il mister fatico a controllare la mia fantasia in campo!... E dopo questa affermazione... sta tacendo.
Ecco secondo me ci sono 2 tipologie di genitori: Quelli che parlano per" troppo Amore" e quelli che pretendono che il figlio riscatti i loro sogno diventando un calciatore e lo spingono all'esasperazione!
Qui c'è da lavorare parecchio nel calcio giovanile.