02 agosto 2009

PIX 11

Quella sera una tempesta di micro-polveri elettromagnetiche si era scatenata attorno alla via lattea e impedì a Pix qualsiasi tipo di contatto con il pianeta Terrax.. Questo impedimento gli procurò uno stato di tensione e l'unico rimedio, pensò, fosse quello di andare a sdraiarsi e a riposare nella sua confortevole cuccetta. Il sonno di quella notte fu travagliato, Pix ebbe degli incubi, in uno di questi vedeva Dadi che lo inseguiva con un pallone che diventava sempre più grande ed a un certo punto se lo sentì addosso e in quel momento si svegliò di soprassalto e gridò con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Usci dalla sua branda rigeneratrice e non sapendo cosa fare si mise a controllare tutti gli strumenti di bordo. Non avrebbe mai pensato che una partita di calcio potesse portarlo a questo stato d'animo. Ma lui sapeva in cuor suo che stava mentendo a se stesso, lo stato d'agitazione glielo procurava il pensiero di Olga o meglio i progetti che aveva fatto su loro due. Mentre si muoveva nella cabina di pilotaggio sentì una voce familiare che diceva: “Pix ci sei?Pix rispondi” era suo padre che aveva ripreso il contatto radio con la navicella. “Padre, padre sono qui e ti ascolto!” disse tutto eccitato nel rispondere. “Pix finalmente come ti va?” riprese la parola e con una agitazione sempre più convulsa disse: “Ho giocato, Ho giocato a calcio! Padre è stato bellissimo!” il padre venne sommerso dall'entusiasmo di Pix e replicò: “dimmi Pix raccontami come è andata, dai dimmi tutto” Pix non vedeva l'ora ed iniziò il racconto della sua partita: “la partita è finita 5 a 1, non so come, non so il perchè ma un gol l'ho fatto anch'io Padre. Mi sono trovato il pallone tra i piedi, ho dribblato un avversario poi un altro e poi un altro ancora e poi ho tirato in porta e ho fatto gol!
Ho sentito un grido fortissimo GOL e tutti mi sono saltati addosso. Dadi, un mio amico, mi ha abbracciato e gli altri mi hanno sollevato e addirittura mi hanno lanciato in aria, E' STATO UN TRIONFO, padre non mi sono mai sentito così, è stato incredibile. Io non ho capito molto, ma mi sono sentito così felice che ho giocato come se ci fossi solo io in campo e ho fatto azioni spettacolari. Che bello giocare a calcio!” Il padre partecipò alla felicità di Pix chiedendo particolari e spiegazioni sulle regole di questo gioco che entusiasmava così tanto suo figlio. Pix era un fiume in piena parlando raccontava e spiegava le situazioni più complicate ed interessati della partita. Il padre visualizzava tutta quel che Pix diceva e viveva con altrettanta partecipazione le esperienze del figlio. Ad un certo punto Pix interruppe il suo racconto e fece una domanda a suo padre: “padre mi passeresti mia madre ora vorrei parlare con lei, ho delle domande da farle” il padre si meravigliò non poco di questo cambio di discorso, ma vista la richiesta decisa e diretta chiamò la sua compagna, che attendeva ansiosamente di sentire il suo amato figliolo e le passò la comunicazione. “Pix, Pix mio amato figliolo come stai?” Pix appena sentì la voce della madre fu pervaso da una profonda commozione e da un senso di calore, forse la sua trasformazione temporanea in umano stava prendendo il sopravento sulla più distaccata condizione di Terraxano. Rispose subito: “madre, madre che piacere sentire almeno la tua voce” il contatto video non si era ancora ripristinato: “madre ho giocato a calcio ed è stato bellissimo, ma in realtà è successa un'altra cosa bellissima” ci fu una pausa che la madre di Pix interruppe con una domanda: “che è successo di così bello Pix?” Pix rispose immediatamente: “ madre ti avevo parlato di Olga vero?!” “si Pix mi avevi parlato di questa terrestre” “ bene madre ho deciso di portarla con me su Terrax e di chiederle di diventare la mia compagna!” Silenzio la comunicazione sembrava interrotta e Pix chiese: “madre ci sei? Sei ancora connessa?” la madre rispose: “si Pix sono ancora qui. Ma stavo pensando ne hai parlato a lei della tua condizione e del tuo progetto?” il silenzio ripiombò di nuovo nella comunicazione. A questo punto fu la madre che riprese a dialogare con le stesse domande che Pix le aveva appena rivolto: “Pix ci sei? Sei connesso?” Pix era li e stava pensando alle domande che sua madre le aveva appena rivolto e sinceramente trovava difficoltà nel darsi e nel dare una risposta. “Pix ascoltami, quello che tu stai provando per questa giovane donna è un embrione di amore. L'amore, come altre esperienze umane, può scombussolare temporaneamente la tua realtà, ma può anche esserti utile per la tua crescita. Questo sentimento ti fa provare modi nuovi di essere e di sentire, e anche la necessità di spostare i bisogni di vicinanza e di dipendenza su qualcuno che non siano i tuoi genitori cioè io e tuo padre. Ti sto dicendo caro il mio Pix che questo sentimento che stai provando per Olga serve per colmare il vuoto lasciato dall'assenza dei tuoi genitori. Ma questa fusione con questa umana è per te impossibile perchè voi siete diversi nell'essere. Tu sei attratto da questo pensiero primitivo, magico, irrazionale ma è mio compito ricordarti che tu sei Terraxxano e lei è terrestre e nulla vi accomuna se non una tua temporanea trasformazione.” Pix ascoltava in silenzio la madre e rifletteva sulle sue parole, a lui sembrava impossibile che quello che provava era solo causa della sua trasformazione temporanea in terrestre, oppure per la mancanza dei suoi genitori. Però stimava troppo la madre per non dare credito alle sue affermazioni e confuso disse: “madre cosa mi consigli di fare?” dopo una lunga pausa di riflessione la madre con un tono che non ammetteva dubbi sul da faresi disse a sua volta: “Pix torna su Terrax!”

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