30 agosto 2009

PIX FINE

TRENT'ANNI DOPO...
“...gentili signori e pregiatissime signore di tutto l'universo conosciuto è il vostro Nicolò Martellimpizzul che vi sta parlando dal pianeta Terrax per raccontarvi l'ultimo atto, cioè la finale, del primo campionato intergalattico di calcio. Oggi si affronteranno le squadre del pianeta Terrax, guidata dal famosissimo allenatore PIX Ponix e la squadra del pianeta Terra guidata dall'altrettanto famoso allenatore Dadi Dodi. Lo striografo Henry Millebaal ha definito questo l'evento più importante di tutti i tempi-” Così iniziava la telecronaca in universo-visione di quella partita dove Pix e Dadi, dopo una gloriosa carriera nelle squadre professionistiche più blasonate del pianeta Terra, si affrontavano come allenatori delle rappresentative dei loro pianeti. In tutti questi anni si erano dedicati a promuovere il calcio per tutto l'universo conosciuto e dopo trent'anni erano riusciti ad organizzare il campionato universale sul pianeta Terrax. Sembrava un puro atto di velleità, una speranza superiore alle loro forze invece i due “fratelli”, sono riusciti a realizzare il loro sogno dopo tanti sforzi. Questa competizione, unica nel suo genere, si svolse nello stadio più grande di tutto l'universo. La struttura poteva contenere cinquecentomila posti a sedere. Questo miracolo dell'architettura era ed è di per sé la più comunicativa opera di pace che si potesse costruire.
Dopo tanti anni di lavoro i vari popoli dell'universo avevano riconosciuto l'utilità del calcio come mezzo di pace, il calcio era diventato per tutti un evento che imponeva precise regole a chi lo organizzava, dirigeva e praticava. Il calcio per tutti quei pianeti che facevano parte della confederazione universale del gioco calcio era diventato soprattutto un fatto culturale perchè intimamente connesso al tessuto sociale dell'agire ed alla crescita dei giovani di tutto l'universo. Il calcio oramai non aveva più confini, ne colore e neppure età; non era condizionato da ideologie politiche o religiose; trascendeva i confini del sesso ed entrava nel vissuto di ognuno dei cittadini dell'universo. Di calcio ci si vestiva; per il calcio si gioiva, si rideva e si piangeva. Ci stava dentro tutto nel calcio: gioco, fantasia, tecnica e tattica, agonismo ed esasperazione insieme. Il calcio era spettacolo, sogno per i bambini e per gli adulti di chi giocava e di chi assisteva all'evento. Vi regnavano fede e bandiere, miti e leggende, records e primati, in una convivenza che ospitava disparati strati sociali. Per la nuda cronaca la partita quel giorno ebbe questo andamento: la squadra di Terrax andò in vantaggio al vetitreesimo del primo tempo con un colpo di testa di Olivix, un difensore roccioso e arcigno, proiettato in attacco per la realizzazione di un calcio piazzato. Il gol, come al solito nel gioco del calcio, arrivava nel momento migliore del gioco di Terra che dopo aver preso bene le misure alla squadra di Pix rischiava di andare in vantaggio più volte. Tutto il primo tempo la squadra di Dadi cercò di pareggiare senza riuscirci. Nella ripresa il pareggio della squadra della Terra arriva da un angolo calciato con il contagiri da Pessot: il colpo di testa di Bordonal, sul cross di quest'ultimo, è da rapace d'area di rigore e si va sull'uno a uno. Le azioni si susseguirono senza sosta e senza esito e con il risultato di uno a uno si conclusero i tempi regolamentari. Ai tempi supplementari poco cambiava, il gioco stazionava soprattutto a centrocampo senza che una delle due squadre avesse la meglio sull'altra e dopo un'occasione da gol per parte ci si avviava verso la lotteria dei calci di rigori. Il pubblico che sino ad allora aveva gioito e sofferto con urla e incitazioni per i propri beniamini si era fatto taciturno quasi volesse recuperare le energie sprecate nello sforzo di spettatore. I rigoristi delle due squadre erano stati segnalati alla terna arbitrale e da li a poco avrebbe avuto inizio l'emozionante recita dei rigori, ma a quel punto i due allenatori con un richiamo dagli altoparlanti dello stadio e dissero insieme: “il calcio ha una potenzialità educativa grandiosa: il senso di fratellanza, l'onestà, il rispetto del corpo proprio ed altrui contribuiscono all'edificazione di una società civile dove all'antagonismo si sostituisca l'agonismo, dove allo scontro si sostituisca l'incontro ed alla contrapposizione astiosa il confronto leale. È per questi motivi che vi diciamo che la PARTITA FINISCE QUI sul punteggio di PARITA' lanciando un messaggio di speranza a tutto l'universo che impari da questi atleti come si può essere avversari e rispettarsi per quello che si è! GRAZIE PER TUTTE LE PARTITE CHE GIOCHERETE IN SANA COMPETIZIONE, CON ONESTA' DI INTENTI ED AUTENTICA PASSIONE SPORTIVA!” Dopo un breve attimo di silenzio gli spettatori iniziarono ad applaudire e a festeggiare questa decisione come si festeggia una nuova vita che viene al mondo e sul video dello stadio comparve un enorme e colorato da mille colori: GRAZIE! Ed esplose la festa.

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