30 settembre 2008

L'ALLENATORE DI CALCIO OGGI

In questi ultimi anni, la figura dell’allenatore ha assunto un ruolo molto complesso e ciò è dovuto soprattutto ai continui progressi registrati in ambito scientifico (metodologie d’allenamento), tattico ed organizzativo, all’invasione sfrenata di calciatori stranieri, l’introduzione della libertà di svincolo (legge Bosmann) ed i continui cambiamenti gestionali all’interno dei club. L’allenatore, in tutto questo contesto, deve rappresentare il punto di riferimento, quindi essere un tramite tra i giocatori e la società e, nello stresso tempo, rispettare le regole di programmi all’uopo discussi con la dirigenza. Deve in pratica guidare il gruppo, cercando di creare ed instaurare con le varie componenti un buon rapporto, sia in campo che fuori, mostrare consapevolezza e competenza nella propria funzione di guida, possedere una capacità professionale elevata, accompagnata da una forte personalità e, infine, possedere la necessaria esperienza. Proprio perché vi è una costante evoluzione calcistica, l’allenatore deve sempre aggiornarsi pur portandosi dietro importanti esperienze maturate in passato, positive o negative che siano. Quanto tempo è passato dal vecchio “Metodo di Pozzo” che portò l’Italia alla conquista di due titoli mondiali! Si è passati da un calcio “champagne” dei vari Sivori, Rivera, Suarez e Corso, che con i loro tocchi di classe infiammavano le platee, ad un calcio senza anima, frutto di duri e rigorosi allenamenti e di continui esasperanti moduli tattici che non lasciano più spazio alla creatività, all’estro e alla fantasia. Oggigiorno, l’allenatore deve inoltre operare con una equipe di persone competenti (preparatore atletico, allenatore in seconda,medico, psicologo, massofisioterapista etc.) e con loro lavorare all’unisono. La personalità dell’allenatore è la capacità di confrontarsi e migliorarsi per tener compatto il proprio gruppo. Caratteristiche importanti sono: la valutazione, l’osservazione, la creatività ed una certa dose di autocritica. Tenere un comportamento irreprensibile, badare a formare con attenzione un ambiente pulito, allontanare le possibili critiche dopo qualche risultato negativo, trovare soluzioni ideali per fare coesistere le varie diversità che derivano da fattori quali: educazione, affetto, ambiente, cultura, civiltà ed alimentazione. Una dote importantissima è quella di non tradire mai se stesso e la propria filosofia, essere cioè convinto dei propri mezzi, mostrando fermezza circa la scelta degli undici da mandare in campo, comportandosi in modo razionale e con psicologia per riuscire a cogliere, nel modo di comportarsi dei giocatori, sintomi dei loro problemi senza tuttavia dare mai l’impressione di voler entrare all’interno della privacy di ognuno. Senza queste necessarie premesse metodologiche, si correrebbe il rischio di fallire, sia nei risultati, sia nell’immagine della propria credibilità, creando all’interno del gruppo insanabili fratture assai difficili da ricomporre. Altro concetto importante è quello riguardante l’identità personale e l’autostima che ci dà la consapevolezza di essere in grado di capire le nostre reali potenzialità in base alle esperienze positive conseguite nel corso degli anni ed essere quindi in grado di combattere e vincere le difficoltà che ci si pongono davanti. Parimenti l’allenatore deve essere in grado di mostrare competenza ed autonomia di giudizio, accompagnata però da semplicità e chiarezza comunicativa, per realizzare un rapporto di empatia basato sull’ottimismo.

11 settembre 2008

ECCO IL MIO NUOVO LIBRO


Autore: Giuliano Nerio Rusca
Titolo: Pierino's bar
STARRYLINK EDITRICE
Collana BorderLine
Genere: Racconto umoristico
Il breve romanzo è dedicato all’omonimo bar che l’autore ama frequentare quotidianamente, esso si anima delle presenze che egli incastona sapientemente ed in modo esilarante nelle sue mura: la Carmen , Ambrogio, il Pierino, il Pasquale, la Luci a , l’Alberto, la Gina , avventori che affascinano e divertono per le loro strambe e abitudinarie vite. Il Pierino’s bar diventa collante tra persone che hanno in comune una genuina, divertente, semplice ma istrionica visione della vita. I litigi, le partite, gli amori, gli scherzi e i discorsi tipici di un bar sono riportati con una sorta di registrazione neorealista in presa diretta, che si impreziosisce dell’affetto sincero verso gli avventori che l’autore trasmette.Un libro che è un tributo all’amicizia ed alla vita che scorre nel bar di Pierino.


Per acquistare il libro seguire questo percorso:
http://www.starrylink.it/index6.html
--> I nostri libri --> catalogo --> borderline

26 agosto 2008

LE 4 S DELL'ALLENATORE

Oggi, agli istruttori sportivi vengono richieste 4 S.Vediamole:
1 SAPER ESSERE: coerenza 2 SAPERE: competenza 3 SAPER FARE: abilità personale (tecnica e tattica) 4 SAPER FAR SAPERE utilizzo del giusto stile comunicativo.
Il SAPER ESSERE è un concetto che viene ricondotto alla sfera della leadership. Negli articoli precedenti, abbiamo sottolineato il vero senso del leader. Leader è chi dà l’esempio, chi sa gestire le proprie emozioni, chi sa far emergere le potenzialità di chi guida, chi resta coerente, nell’atteggiamento mentale e comportamentale) con la propria scala valori. Essere coerenti significa avere una chiara visione di se stessi e degli altri; aver stabilito la propria missione ed i propri obiettivi in relazione agli atleti che si guidano.
Il SAPERE, diventa determinante in ogni nostra attività, a maggior ragione quando per attività si intende l’insegnamento. Credo sia impossibile insegnare agli altri qualcosa che si ignora… non siete d’accordo?La formazione continua e aggiornata dovrebbe essere uno dei principali obiettivi dell’allenatore.
SAPER FARE: ammettiamo di essere un istruttore di basket e di non saper fare la “presa” della palla… va bene che c’è un detto che recita più o meno “chi non sa fare, insegna”, ma personalmente lo trovo impossibile. L’istruttore si trova spesso, e in una buona seduta di allenamento lo dovrebbe sempre fare, a far vedere ai ragazzi l’esercizio, il tiro, il singolo gesto tecnico. Se dimostra per primo di non possedere queste abilità, la relazione che cerca di instaurare con il gruppo accusa un vero scossone ed i ragazzi avranno poca fiducia nei suoi confronti.Possiamo essere coerenti, competenti e abili ma se non sappiamo comunicare, trasmettere, tutte le informazioni che possediamo agli altri, il nostro lavoro di istruttori sarà vano.Oggi, più che mai, nel mondo dello sport si parla di “comunicazione” dell’allenatore, ed in effetti il ponte di collegamento tra l’insegnamento e l’apprendimento è proprio la comunicazione.Pensate, allora, quanto immenso può essere il potere della comunicazione.SAPER FAR SAPERE implica l’utilizzo del giusto stile comunicativo. La comunicazione è una vera e propria azione, che come tale produce delle conseguenze, l’importante è che le sue conseguenze siano positive.

25 agosto 2008

L'ALLENATORE POSITIVO

  • 10 POSITIVE Things That Coaches Do: 10 cose positive che l'allenatore deve fare:

  • Have realistic expectations. Nutrire aspettative realistiche
  • Always including fun in the sport. Sempre, sempre mettere in risalto il divertimento nello sport
  • Obtain appropriate training for the sport. Ottenere una formazione adeguata per lo sport
  • Allowing injured players ample time to recuperate. Consentire il giusto recupero ai giocatori
  • Having the desire to win, but enjoying the improvement of players/team. Avere il desiderio di vincere, ma godere del miglioramento dei giocatori e della squadra
  • Maintaining communication with parent. Mantenere la comunicazione con i genitori
  • Knowing what is abuse and how to prevent it. Conoscere ciò che è l’abuso di farmaci e SAPERE come evitarlo
  • Accepting the performance of referees and officials, Accettare le prestazioni di arbitri e funzionari
  • Having respect for the game. Avere rispetto per il gioco e le sue regole
  • Knowing the difference between outcome goals versus performance goals. Conoscere la differenza tra i risultati e il rendimento

02 agosto 2008

L'ORGANIGRAMMA DEL SETTORE GIOVANILE 2008/09 DELL' F.C. INTERNAZIONALE

Settore Giovanile F.C. INTERNAZIONALE: ecco la nuova squadra
Venerdì, 01 Agosto 2008 18:25:17

MILANO - Una squadra vincente non si cambia, ma si rinnova. È una squadra vincente il Settore Giovanile di F.C. Internazionale diretto da Piero Ausilio (nella foto con Ernesto Paolillo, amministratore delegato e direttore generale): lo dimostrano la consecutività dei successi negli anni (nella passata stagione il Torneo di Viareggio con la Primavera e lo scudetto con gli Allievi), il prestigio nazionale e internazionale, le 'promozioni' conquistate sul campo, non solo per quanto riguarda i calciatori, visto che oramai è una felice tradizione il trasferimento in prima squadra di ragazzi che si sono formati al centro sportivo "Giacinto Facchetti" di Milano (Davide Salton, Alberto Gerbo, Luca Caldirola gli ultimi esempi). Infatti, tra i successi del Settore Giovanile nerazzurro, si devono contare anche i passaggi in prima squadra, nello staff tecnico di Josè Mourinho, di Giuseppe Baresi (vice allenatore) e Daniele Bernazzani (assistente tecnico). I cambiamenti hanno portato all'assegnazione per Vincenzo Esposito, tecnico della Primavera, di un incarico ancora più formativo e completo, ovvero quello di coordinatore dell'aria tecnica, e l'ingresso di due nuovi allenatori, Nunzio Zavettieri e GianMari Corti. Da segnalare anche la creazione di un'area riservata per le scuole calcio estere che avrà come responsabile Marco Monti, che ha lasciato il ruolo di vice-allenatore della Primavera ad Antonio Manicone.
Eccola, allora, la nuova squadra del Settore Giovanile di F.C. Internazionale:
DIRETTORE SETTORE GIOVANILE: Piero Ausilio;
COORDINATORE ARIA TECNICA: Vincenzo Esposito;
RESPONSABILE ARIA RICERCA SELEZIONE: Casiraghi Pierluigi;
COORDINATORE OSSERVATORI: Giuseppe Giavardi;
RESPONSABILÈ ATTIVITA DI BASE: Roberto Samaden;
RESPONSABILE TECNICO SCUOLE CALCIO ESTERE: Marco Monti.
Allenatori squadra per squadra:
PRIMAVERA: Vincenzo Esposito / 2° Antonio Manicone;
ALLIEVI NAZIONALI: Nunzio Zavettieri;
ALLIEVI REGIONALI: Paolo Tomasoni;
GIOVANISSIMI NAZIONALI: Salvatore Cerrone;
GIOVANISSIMI REGIONALI: GianMario Corti;
ESORDIENTI A: Stefano Bellinzaghi;
ESORDIENTI B: Michele Ravera;
PULCINI A: Giuliano Rusca;
PULCINI B: Fabio Pesatori - Gianni Vivabene;
PULCINI C: Paolo Migliavacca - Bruno Casiraghi.

22 luglio 2008

AL PIERINO' BAR: OGGI SI PARLA DI TASSE

AL PIERINO’S BAR SI PARLA DI TASSE

È una giornata di luglio calda, caldissima anzi di più bollente, come il caffè che sto bevendo qui al Pierino’s Bar. Come tutti i giorni nel locale si sta discutendo e l’argomento oggi è scottante (come il caffè): LE TASSE! Tutti si sentono coinvolti e tutti vogliono dire la loro e ne viene fuori un dibattito-show alla Pierino’s Bar che è un misto tra il “processo di Biscardi”, “oggi al Parlamento” e “zelig”. Il conduttore dello Show è il Pierino. Nel Bar, per l’occasione, ci si è divisi come in Parlamento: al centro il Pierino seduto sul suo sgabellone rinforzato; a destra il Pericle (tesserato della lega-nord con immancabile fazzoletto verde nel taschino della camicia) e il Pier (accanito sostenitore del Cavaliere, vestito di tutto punto con un doppio petto di ordinanza che lo fa grondare di sudore, visto che nel locale ci saranno 30 gradi e non c’è l’aria condizionata); a sinistra l’Adelmo (comunista tosto e convinto, lui si dichiara una via di mezzo tra il CHE e il Bertinotti prima maniera) e il Marco (ex figlio dei fiori e oggi sostenitore del: “volemmose bene finchè ce conviene); tra i due schieramenti e di fronte al Pierino ci sto io che oggi ho deciso di fare da spettatore neutrale. Il “pallino” ce l’ha in mano il Pierino, che a suo modo, sta esponendo la difficile situazione economica che sta attraversando il paese, con un esempio del tutto personale che io riporto fedelmente: “…in co sunt andà in banca e per fa i solit rob ho pagà des euri pusè de tass –uè signori ho detto ben dieci euri (lui dice sempre euri) in più- se andem avanti inscì sem adrè andà tucc in busa!!” Sul carro della protesta ci sale subito l’Adelmo che interviene dicendo sarcasticamente: “ma non ti preoccupare Pierino, adesso ci pensa il CREATIVO! Ci penserà Il nostro nuovo Ministro delle finanze a mettere a posto i conti economici della nostra nazione con la ROBIN-NUDDa Tax, cioè con una tassa che non toglierà nulla ai ricchi e non darà nulla ai poveri una TASSA che non farà proprio “NUDDA” non so se mi spiego!?”
Ecco allora che l’ala destra si fa sentire e l’intervento è del Pericle: “ si si fai lo spiritoso, intanto la Robinhood-tax toglierà dei soldi a chi ha guadagnato di più in questo periodo, vedi i petrolieri, e ridistribuirà le risorse ai più bisognosi”. Marco, con la flemma dell’attore navigato, prende posa e parola e tra il serio e il faceto dice: “ a parte che la soluzione mi sembra un po’ troppo semplice per una situazione così complessa ed articolata come è quella dell’economia del nostro paese. Ma vorrei lanciarvi un’ulteriore provocazione consigliando al nostro Ministro delle Finanze alcune tasse da proporre nella nuova finanziaria: a) la Zorro-tax b) la SuperEroi-Tax c) la San Francesco-Tax
Non male no!?” risata generale!! Anche il Pierino accenna ad un sorriso che fa rientrare subito per rispetto delle parti, per ripartire poi più serio ed incisivo di prima: “de quand gh’è mond a gh’hin stàa de tassazion suj robb pussèe svarià de vegnin magon e quel che fa dispett al contribuent a l’è savè che gh’hin quej che paghen nient e quei che conte l fisco franca la fan in despresg di cà, terren, titoj che gh’han. De l’iniquità de la legg sora j tass a gh’emm la gran libertà de lamentass!!”(Il Pierino è veramente ispirato da questo tema, il suo intervento sembra una poesia) A questo punto interviene subito il Pier con un: “Ma mi consenta Pierino, condivido l’idea che tutti paghino le tasse, ma cribbio e ribadisco cribbio non così tante e in così alta percentuale, e no!! e no eh!! Questo proprio no!!” Il Marco non perde tempo e soprattutto non perde l’occasione di fare un’altra battuta: “Niente tasse e arrangiatevi all’insegna del liberismo più bieco…ritorniamo alla legge della giungla” il Pier risponde quasi stizzito e minaccioso: “fai lo spiritoso, fallo pure intanto noi dico NOI metteremo a posto l’Italia!” all’Adelmo non sembra vero, il Pier involontariamente gli ha servito un assist, si alza e esibendo un saluto romano clamoroso grida: “A NOI!!” Si scatena il putiferio, il volume delle voci si alza, nessuno ascolta nessuno e in compenso tutti parlano, è confusione vera!! Il Pierino a questo punto lanciando un urlaccio con la sua voce potente e profonda crea silenzio nel locale: “ MI HA GOO QUAICOSS DA DI’(urla)!! Calma , calma fieò chi la situation lè disperada e alura bisogna applicà quel chel diseva el me NONU- la famiglia quand la gà i problem la ga da sta UNIDA e ognun el ga de dà quel chel po’ dà. Duma inscì se peu vegni fora dai casin!!- CAPITO!?”
La calma è tornata al Pierino’s Bar, tutti sembrano cercare di riflettere sulle parole del Pierino, il quale mi guarda tutto soddisfatto. Io lo guardo pieno di orgoglio per le sue parole e di gratitudine per l’ennesima lezione di vita e poi rivolgendomi a tutti dico: “IL PIERINO HA SEMPRE RAGIONE!!”(o quasi sempre).

30 giugno 2008

"EL NINO"

IO QUELLO LO CONOSCO…”
L’allenatore di settore giovanile trova le motivazioni per vivere la sua “missione” in piccole e fugaci soddisfazioni. Queste vanno dalla semplice vittoria di una partita, al saluto deferente dei suoi ragazzi accompagnato dal sostantivo “MISTER”. Vedersi al centro dell’attenzione dei suoi giovani è quello che più lo soddisfa e lo realizza. Ci sono nella carriera di ogni “MISTER” però dei momenti particolari. Infatti a turno ad uno di loro è concesso, come premio una tantum, di usare o meglio di fregiarsi della frase fatidica:
“IO QUELLO LO CONOSCO…”
È una frase che l’allenatore di settore giovanile rivolge quasi a se stesso per individuare un giocatore che è diventato famoso e che Lui ha conosciuto o come proprio allievo o come rispettabile e temibile avversario.
Ieri sera, e lo dico con orgoglio, è toccato a me! La frase l’ho pronunciata Io e l’ho detta dopo che Fernando Torres (si proprio lui il NINO) ha fatto gol nella finale del campionato europeo per nazioni contro la Germania facendo diventare la Spagna CAMPIONE D’EUROPA.
Sento già i vostri “SI SI …” che esprimono diffidenza ed incredulità. Mio figlio di sedici anni, l’ho vista con lui la partita, si è spinto sino alla presa in giro: “BOMBA PAPA’, questa volta l’hai sparata grossa!” Si, Si continuate con i vostri: “SI-SI” questa volta di assenso per la battuta di mio figlio, ma “IO QUELLO LO CONOSCO” e ve lo dimostro:
Allora allenavo sull’altra sponda del naviglio cioè ero al Milan (per la cronaca ora alleno all’F.C.INTERNAZIONALE) e mi trovavo in Spagna, precisamente nella cittadina di Brunete, che dista una trentina di chilometri da Madrid, per partecipare al Torneo internazionale di futbol a 7 per Alevin (under 12). Al torneo partecipavano società prestigiose come: il REAL MADRID, il BARCELLONA, la STELLA ROSSA DI BELGRADO, il MANCHESTER, l’ATLETICO DI MADRID, l’ATLETICO DI BILBAO e il SIVIGLIA. Il torneo era diviso in due gironi e le vincenti dei gironi facevano le finali per il primo e il secondo posto, mentre le seconde dei gironi facevano la finale per il terzo e il quarto posto. Ma torniamo ai fatti! Alla prima partita ci tocca l’Atletico di Madrid e questa ci viene presentata come una delle squadre più forti del torneo. Non basta, dieci minuti prima di iniziare la partita l’accompagnatore, che l’organizzazione mette a disposizione alle squadre per i problemi logistici, si avvicina e mi sussurra all’orecchio,in un misto italian-ispanico, le seguenti parole: “ Senor Entrenador el nino con la camiseta numero siete è mas fuerte!fare attencion” In quel momento la mia risposta assomigliò al vostro diffidente: “SI-SI…” La partita fu tutto un gridare: “attenti al sette, non far girare il sette, prendi il sette…accidenti al sette…” in poche parole il NINO con la camiseta numero siete ci ASFALTO’ con due gol e perdemmo quattro a tre che per ironia DELLA SORTE FA SETTE! Dopo anni ricordo ancora così bene quella partita soprattutto le azione del caschetto biondo con la camiseta numero sette. Anche perché finito il torneo mi feci mandare da CANAL-PLUS, che riprendeva e trasmetteva in diretta tutte le gare, una video-cassetta dove sono impresse le immagini del “mio” 4-3.
Il NINO già a dodici anni era il più forte, già a dodici anni aveva uno scatto da “RE”, gia a dodici anni aveva un fiuto del gol eccezionale e già a dodici anni mi faceva dire:
“Io un giorno per questo numero sette pronuncerò la fatidica frase-
IO QUESTO LO CONOSCO…

18 giugno 2008

AL PIERINO'S BAR: PIERINO IL MASCHILISTA

E' giovedì e come tutti i giovedì che manda nostro signore sulla terra al mio paese c'è il mercato. Si ma no un mercato normale, un mercato...mercato! Un mercato insomma dove le bancarelle non sono bancarelle normali , sono bancarelle...bancarelle! Allora ricapitoliamo: al Giovedì al mio paese c'è il Mercato con delle Bancarelle e la gente va a comprare, si ma non va a comprare così semplicemente...va a Comprare! STOP! iniziamo sul SERIO il racconto!!
E' giovedì e al mio paese è giorno di mercato. Il paese si rianima e tutti sembrano colpiti da una improvvisa malattia: IL COMPRARE! (va un pò meglio, proseguiamo).
Casalinghe, pensionati, impiegati e lavoratori escono chi dalle proprie abitazioni, chi dalle fabbriche o dagli uffici, alle ore del mattino più diverse, e si recano al mercato a celebrare IL COMPRARE. Comprano di tutto e di più soprattutto cose inutili, l'importante è comprare,
IL COMPRARE!
Il mercato al mio paese è situato...provate ad indovinare come si chiama la piazza? Dai un piccolo sforzo...dai che ce la fate...si si avete indovinato si chiama LA PIAZZA DEL MERCATO! (che fantasia eh?) Il Pierino's Bar, che si trova a cinquecento metri dalla piazza, al giovedì beneficia di questo traffico di gente popolandosi fino all'inverosimile, soprattutto del genere umano femminile. Il Pierino diventa insofferente tendente all'IDROFILO, come direbbe il Pasquale per dire IDROFOBO. Questa sua metamorfosi avviene per due motivi: primo perchè aumenta il numero di clienti e così Lui deve lavorare di più! (poverino deve battere più scontrini!); secondo motivo la presenza massiccia del genere femminile lo fa agitare e gli fa compiere dei movimenti in più cioè alza il volume della radio, apre la porta vetro del bar e spalanca le finestre rendendo il bar la sede sociale della ROSA DEI VENTI per le bufere che si creano all'interno dello stesso. Il Pierino non è certamente uno dei padri fondatori del movimento femminista, tutt'altro, nella sua filosofia l'uomo inteso come maschio è al centro di ogni attenzione. La donna, per Lui, è colei che al massimo può diventare simile all'uomo attraverso "l'ammanestramento", come direbbe il Gavino per dire l'ammaestramento. Secondo sempre il suo vangelo le donne non dovrebbero prendere alcuna decisione autonoma e dovrebbero addirittura prestare dupplice voto di obbedienza, nella famiglia di origine nei confronti del padre e nel matrimonio nei confronti del marito! BUM-BUM
Il Pierino ebbe a suo tempo la sfortuna di esporre questa teoria alla presenza della CATERINA la parrucchiera del paese, che oltre ad essere famosa per le sue pieghe cotonate anni sessanta è famosa per essere una sessantottina femminista. La Caterina è una donna onesta, spontanea e piena di energia, non sta mai ferma ne con le mani ne con il cervello. E' una donna di buon livello culturale spigliata e disinvolta non gli fa paura nulla e soprattutto nelle discussioni non si fa mai dico e sottolineo MAI mettere sotto. Potete immaginare la sua reazione alle parole del Pierino sulla sua auspicabile situazione femminile! Reagì in modo quasi violento aggredendo il Pierino con una serie di insulti dai quali ricordo un neologismo che la Caterina inventò per l'occasione: definì il Pierino uno: "SCEMASCHIO". Ma non si limitò a quello, in quel frangente la Caterina diede il meglio di se con queste parole:"caro il mio SCEMASCHIO voglio esprimerti tutto il mio dissenso per mezzo di un anatema di SAFFO -L'uomo che non riconosce la grandezza femminile lo colgano i venti e le sciagure!!"
Il Pierino incassò il colpo, stette zitto per ben 10" e poi replicò così: "ma che ANATOMIA E ANATOMIA DEL SAFFO chi ghe dumà da dì una roba chi dis dona el dis dan!" La Caterina,che aveva compreso la frase, rossa in volto guardò il Pierino come se volesse mangiarselo e disse, puntandogli contro il dito indice arrivando a mezzo metro dal suo nasone:" TU TU non sei solo uno SCEMASCHIO sei anche un INSACCATO DI MINCHIATE!!" La caterina infilo l'uscita senza voltarsi e andandosene minacciò di non ritornare più in quel bar di maschilisti.
Il Pierino mi guardò negli occhi, forse cercando solidarietà maschile ma trovò nelle mie pupille quello che già sapeva...abbassò il testone e sottovoce disse:"mi el giovedì el supporti NO!"

04 giugno 2008

CAPACITA' DI ANALISI E SINTESI

Capacità di analisi e sintesi


Per capacità di analisi e sintesi si intende l’abilità del soggetto di comprendere un problema in profondità e nelle sue varie sfaccettature, prima analizzandone i vari aspetti, poi ricomponendoli in una visione unitaria e globale.
I due processi dell’analisi e della sintesi devono essere equilibrati tra loro. La sola capacità analitica, infatti, mette in grado di sviscerare fin nei dettagli e nelle sfumature ciò che si prende in esame, col rischio però di rimanere ad una visione frammentaria e parziale delle cose.
La capacità di sintesi, viceversa, non equilibrata con quella analitica, può portare ad associare in modo rapido e brillante i concetti tra loro, giungendo velocemente ad una visione dei problemi globale ma superficiale, perché si trascurano particolari importanti.

28 maggio 2008

FRASI CELEBRI

Le vere domande che mi scombussolano non sono quelle dei giornalisti,
ma quelle che continuo a farmi io.
ENZO FERRARI