18 marzo 2008

L'ECCELLENZA

STORIELLA:
per i greci l'eccellenza era la virtù più importante. Ciascuno nella sua arte doveva prodigarsi per raggiungere la perfezione. Per tutti il periodo più bello è quello della ricerca della propria eccellenza, quando senti nascere qualcosa di cui tu stesso sei stupito.Oggi però la spinta all'eccellenza viene ostacolata da una pedagogia che punta sulla facilità, la mediocrità e l'improvvisazione.Col risultato che i ragazzi non hanno informazioni sistematiche, non sanno concentrarsi e non sanno argomentare. Mentre quelli che vorrebbero una scuola rigorosa vengono osteggiati...ma con la banalità e la mediocrità non si va avanti...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il conseguimento dell'eccellenza in ogni campo lavorativo è il giusto fine x ogni persona.Il metodo per ottenere tale fine però non può essere standard x tutti.Nel caso specifico del calcio c sarà il giocatore da cui otterrai l'eccellenza spronandolo provocandolo come dice lei battendo se necessario i pugni,da un altro giocatore l'otterrai facendolo sentire considerato rasserenandolo e non mettendolo sotto esame,da un altro ancora l'otterrai non dicendogli niente perchè è con la concentrazione che riesce a dare il max e qualsiasi parola lo deconcentra.Lei Mr. è un buonissimo allenatore sarebbe un ottimo allenatore conoscendo non solo calcisticamente i propri giocatori e sono sicuro che avrebbe molte più soddisfazioni visto che il materiale a disposizione è buono.Saluti e buon lavoro.

Giuliano ha detto...

"le persone che vanno avanti in questo mondo sono quelle che si danno da fare e cercano le circostanze che vogliono e se non riescono a trovarle, le creano" G.B.Shaw

Anonimo ha detto...

sono d'accordo sull'eccellenza: è quello che si cerca sempre.

in merito credo che soprattutto l'istruttore di calcio debba mettere in condizione il bambino di esprimere il proprio potenziale. sarà poi compito del bambino cercare, con le proprie abilità non solo tecniche, di emergere il più possibile.

All'inter credo che sia la stessa cosa: il bambino deve avere determinate caratteristiche (tecniche e non) per potere andare avanti; il mister offre a tutti tutto quello che può: sia dal punto di vista tecnico che da quello della serenità, della motivazione ecc. ma poi, come sempre, spetta al ragazzino darsi da fare, resistere a certe situazioni difficili ed infine emergere e diventare grande e diventare calciatore...sbaglio?