Riflessioni sugli aspetti più importanti del settore giovanile calcistico.
08 agosto 2006
21 luglio 2006
20 luglio 2006
Il ruolo dell'allenatore-educatore nel settore giovanile calcistico
bambini che giocano a calcio
non sono piccoli professionisti dimensione ludica attività sportiva
dimensione agonistica
dimensione competitiva
Eccedere in uno di questi fattori snatura il processo
Abbiamo di fronte dei bambini che come tali vanno rispettati e dobbiamo tener conto delle varie dimensioni che interessano il gioco nll'età evolutiva senza eccedere in un'unica direzione. A questo punto è necessario fare una seconda osservazione di notevole importanza: la relazione allenatore educatore- giocatore rappresenta al tempo stesso una condizione e una risorsa. Che la relazione sia qualcosa d'importante nell'apprendimento, oltre a constatarlo nella nostra esperienza quotidiana, ci viene anche confermato dalle teorie psico pedagogiche. L'aspetto tecnico e quello relazionale non sono due realtà separabili perchè imparare non è una questione solamente cognitiva, ma è al tempo stesso cognitiva e affettiva: conoscere e apprendere necessitano dell'energia affettiva che diventa come una colla che permette di aderire a ciò che si sperimenta, che altrimenti diventerebbe qualcosa di labile, provvisorio. E' ovvio che se il bambino sta bene con sè e con gli altri apprende maggiormente e che se io non dispongo della risorsa capacità di relazione è difficile incidere in maniera significativa. Rispetto a questo discorso possiamo renderci conto di come procedono le cose attraverso alcuni indicatori, che sono:
- sentirsi a proprio agio o a disagio
- fiducia o paura di sbagliare
- rispetto o non rispetto delle regole
L'osservazione ci permette di cogiere attraverso questi elementi ciò che il ragazzo vive dal punto di vista affettivo, e di conseguenza quanto il ragazzo sta imparando.
Possiamo trarre delle conclusioni: le competenze dell'allenatore-educatore dei giovani calciatori, alla luce di quanto esposto, non saranno più semplicemente SAPERE E SAPER FAR FARE, MA SOPRATTUTTO SAPER ESSERE IN RELAZIONE. IL PRESUPPOSTO DA CUI PARTIAMO E' CHE S'IMPARA NELLA RELAZIONE.
18 luglio 2006
come costruire una seduta di allenamento nel settore giovanile calcistico
- Gioco libero o gioco iniziale
- Situazioni e giochi con tema tecnico
- Lavoro analitico con tema tecnico
- Partite a tema
- Gioco libero
Questo schema rappresenta semplicemente una traccia di lavoro che può e deve essere necessariamente modificabile ed adattabile a seconda degli allievi che abbiamo di fronte e delle proposte che intendiamo realizzare.
Nella stesura della seduta alcuni suggerimenti possono essere dati provocando un sensibile miglioramento didattico. Elenchiamoli:
- definire un tema e comunicarlo agli allievi
- osservare come i ragazzi lo elaborano ed intervenire con correttivi
- inserire le giuste pause e richiedere ordine e attenzione in campo
- proporre lavori divertenti e con il giusto grado di difficoltà
- evitare le file lunghe, favorire proposte in cui tutti hanno un ruolo attivo
Affrontiamo ora una ad una le varie fasi della seduta di allenamento.
1. Il gioco libero
per gioco libero si intende il gioco che non prevede indicazioni. Gli allievi vengono divisi in squadre che si affrontano senza particolari tatticismi o costrizioni, rispettando ovviamente il regolamento ed impegnandosi attivamente. Il gioco libero ha il pregio di stimolare il piacere di allenarsi. Si potrebbe anche dire che partiamo dal gioco perchè siamo convinti che il gioco insegna a giocare. Il gioco libero deve essere veramente libero cioè privo di prescrizioni: in questa fase non bisogna intervenire perchè altrimenti si rischia di condizionere le scelte dei giocatori, mentre quello che vogliamo è proprio il contrario, e cioè favorire l'iniziativa personale.
2. Situazioni e giochi
la situazione è un mezzo per sviluppare il pensiero tattico individuale (tutto quello che devo o non devo fare in una determinata situazione di gioco) e il pensiero tattico collettivo. Si tratta quindi di momenti particolari di gara con la presenza di almeno un avversario. La situazione prevede sempre un'alternanza tra attacco e difesa e per questo serve a:
- verificare la capacità di adattamento del giocatore
- affinare la capacità di comunicazione all'interno del gruppo
- osservare come il ragazzo utlizza le abilità tecniche
- verificare il livello di efficacia delle iniziative individuali e collettive
3.Il lavoro analitico con tema tecnico
il lavoro tecnico ha lo scopo di migliorare il rapporto che l'allievo ha con l'attrezzo palla. Si tratta di perfezionare il rapporto corpo palla fornendo dei rinforzi per arrivare ad una padronanza della tecnica di base che ci consenta di affrontare le situazioni di gioco nel migliore dei modi. I tempi di lavoro in questa fase non devono superare i 20 minuti, facendo molta attenzione a variare continuamente le proposte e ad alternare lavori più facili ad altri in cui l'allievo incontra maggiori difficoltà.
4. Le partite a tema
per partite a tema si intendono quelle partite in cui l'allenatore condiziona il gioco con l'avvenuta realizzazione di un tema. E' un modo per svolgere in forma tattica collettiva quello che prima è stato affrontato nella situazione in cui veniva sollecitato lo sviluppo della tattica individuale. La partita a tema, utile per migliorare gli aspetti comunicativo relazionali del gioco di squadra, serve per una verifica degli apprendimenti prodotti dalle attività realizzate nelle fasi di lavoro precedenti.
16 luglio 2006
L'importanza dell'insegnamento della tecnica calcistica nel settore giovanile
- tecnica di base
- tecnica applicata
la tecnica di base riguarda esclusivamente il contatto giocatore palla, mentre la " tecnica applicata" può essere considerata la tecnica di base applicata ad una situazione di gioco. In altre parole la tecncica applicata non è altro che il comportamento o l'atteggiamento necessario perchè la singola prestazione del giocatore risulti utile ed economica.
La tecnica di base si può suddividere in sette gesti. ecco la classificazione:
- Calciare il pallone (passaggio-tiro)
- Ricevere il palone
- Guida della palla
- Contrasto
- Rimessa laterale
- Gioco di testa
- tecnica del portiere
L'insegnamento della tecnica di base deve essere sempre parte integrante dei programmi di allenamento dell'istruttore di settore giovanile. Negli ultimi tempi si sta discutendo su un approcio alla tecnica di base di tipo didattico metodologico. Mentre alcuni allenatori preferiscono insegnare la tecnica attraverso la metodologia denominata: PER MODELLI, altri preferiscono il metodo SITUAZIONALE. La differenza sostanziale sta nel fatto che il primo metodo tende all'insegnamento di una gestualità precisa e avulsa dalla situazione di gioco, la seconda mira ad insegnare una gestualità che sia più umo stile personale e quindi un'interpretazione individuale della tecnica inserita in una reale situazione di gioco.
14 luglio 2006
Perchè scelgo il calcio a 7 per le categorie pulcini ed esordienti
- si tocca la palla più volte
- si fanno più tiri in porta e quindi anche il portiere è più sollecitato
- ci sono più gol
- ci sono più capovolgimenti di fronte
- le azioni sono più veloci
questi fatti determinano che:
- si partecipa maggiormente, anche quando non si è coinvolti direttamente nel gioco
- ci sono meno pause e quindi è diverso anche l'impegno fisico
- in generale tutti i giocatori, durante la partita devono prestare maggiore attenzione al momento degli eventi
- maggior divertimento
- un'organizzazione tattica facilitata
- maggior equilibrio tra la valenza fisica e tecnicca
questi aspetti sottolineano il perchè bambini di 10/11/12 anni debbano necessariamente giocare un calcio adatto alle loro caratteristiche. Sarebbe utile ora impostare una discussione in merito e, dati alla mano, valutare tra tutti gli operatori del settore dell'attività di base i pro e i contro della proposta del calcio 7 contro 7. Attendo vostri commenti. ciao a tutti!
13 luglio 2006
per fare gruppo impariamo dalle anatre
Lezione:Le persone che condividono una direzione comune ed un senso di comunione possono arrivare dove sono diretti più velocemente e facilmente poichè viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro.
2.ogniqualvolta un'anatra fuoriesce dalla formazione sente immediatamenteil peso e la resistenza del volare da sola e rapidamente ritorna in formazione per avvantaggiarsi del potere di innalzamento dell'anatra di fronte
Lezione:Se abbiamo abbastanza senno quanto un'anatra, staremo in forazione con chi è diretto dove vogliamo andare e saremo disposti ad accettare il loro aiuto così come ad aiutare gli altri a nostra volta.
3.quando l'anatra che conduce è stanca, si porta nel retro della formazione ed unìaltra anatra vola nella posizione di punta.
Lezione:E' produttivo fare a turno nei compiti difficili e nel condividere la lidership. Con le persone, come con le anatre, siamo indipendenti l'uno dall'altro.
4.le anatre in formazione starnazzano da dietro per incoraggiare per incoraggiare quelle davanti a mantenere la velocità.
Lezione:E' importante assicurarsi che il nostro starnazzare da dietro sia incoragiante!
5.quando un'anatra sta male , o è ferita o viene abbattuta, due anatre lasciano la formazionee la seguono nella discesa per aiutarla e proteggierla. Rimangono con lei fino a quando può di nuovo volare o muore. Dopodichè si levano in volo con un'altra formazione o raggiungono lo stormo.
Lezione:Se abbiamo abbastabza senno quanto le anatre, anche noi saremo uniti sia nei momenti difficili sia quando siamo forti.
12 luglio 2006
Poesia per Pessotto
Il terzino voleva volare sulla fascia per un'ultima volta.
Il terreno sul quale muoversi assomigliava a un campo di tegole.
Gli avversari non avevano tacchetti e parastinchi da opporre
ma problemi umani.
Solo la signora nera ad aiutarlo
Con il suo mantello lo avvolse
e lo prese con sè.
Gli fece vedere il buio.
Il buio che annulla i colori della vita.
Il buio che ti lascia solo
senza porta di riferimento.
L'unico modo per liberarti di lei è volare.
Volare verso ... l'AMORE.